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Manchester, attacco davanti a una sinagoga: 2 morti e 3 feriti. Aggressore ucciso dalla polizia: “Terrorismo”. Eseguiti due arresti

L'aggressione è avvenuta nel giorno di Yom Kippur, festività sacra per gli ebrei. Eseguiti due arresti. Il premier Starmer rientra in anticipo dalla Danimarca: "Faremo tutto ciò che serve per mantenere la nostra comunità ebraica al sicuro". Netanyahu: "La debolezza di fronte al terrorismo porta solo altro terrorismo. Solo la forza e l’unità possono sconfiggerlo"
Manchester, attacco davanti a una sinagoga: 2 morti e 3 feriti. Aggressore ucciso dalla polizia: “Terrorismo”. Eseguiti due arresti
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Un attacco con il coltello e un investimento. Ha agito così il terrorista che giovedì mattina ha preso di mira una sinagoga di Manchester nel giorno di Yom Kippur. La polizia, arrivata dopo 7 minuti l’allarme, ha ucciso l’aggressore che indossava oggetti che sembravano formare una cintura esplosiva. Alla fine di una giornata convulsa, con il premier inglese rientrato dalla Danimarca dove presenziava a un vertice europeo, la polizia – che indaga per terrorismo – ha fornito il numero delle vittime: due morti e 4 feriti ricoverati in ospedale.

Tra questi ultimi risulta esserci anche un agente della sicurezza interna della sinagoga. Tutti sono in condizioni gravi. L’assassino ha dapprima investito alcune persone alla guida di un’automobile, per poi scendere dal veicolo con un coltello e accoltellarne altre, non senza cercare di entrare all’interno del tempio a caccia di fedeli. L’attacco è avvenuto verso le 9,30 locali, quando la sinagoga era affollata per la prima preghiera di giornata prevista a partire dalle 9. La Greater Manchester Police ha confermato che l’aggressore è stato abbattuto dal fuoco di due agenti armati.

Due anche le persone arrestate. Laurence Taylor, numero due dell’antiterrorismo britannica, ha spiegato che l’aggressore risulta essere stato identificato, ma il suo nome resta per ora coperto dal riserbo. Il funzionario ha aggiunto che sono già stati rafforzati i presidi a protezione di tutte le sinagoghe e i siti ebraici più in vista del Regno. Gli accoltellamenti si sono verificati davanti alla sinagoga di Middleton Road, nella zona di Crumpsall. Si tratta di un tempio frequentato da fedeli ortodossi askhenaziti completato nel 1967. Il totale delle persone colpite è salito ad almeno cinque. Oltre ai due morti, la polizia riferisce ora di tre altri feriti in gravi condizioni. “Un gran numero di fedeli stava pregando nella sinagoga al momento dell’episodio”, sottolineano gli investigatori. Sono rimasti chiusi dentro fino a quando l’area non è stata “resa di nuovo sicura”. Dopo di che “sono stati tutti evacuati”.

La dura reazione di Israele

Durissima la reazione del governo di Israele. “Sono sconvolto dall’attacco avvenuto nei pressi della sinagoga di Heaton Park a Manchester, la mattina del giorno più sacro per il popolo ebraico, lo Yom Kippur. Bisogna dire la verità: le autorità britanniche non sono riuscite a prendere le misure necessarie per arginare questa ondata tossica di antisemitismo e hanno di fatto permesso che persistesse. L’incitamento dilagante all’antisemitismo e all’anti-israelianismo, così come gli appelli a sostegno del terrorismo, sono diventati un fenomeno diffuso nelle strade di Londra, in Gran Bretagna e nei suoi campus” ha scritto su X il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sàar.

“Israele piange insieme alla comunità ebraica nel Regno Unito dopo il barbaro attacco terroristico a Manchester. I nostri cuori sono con le famiglie delle vittime e preghiamo per una pronta guarigione dei feriti. Come ho avvertito alle Nazioni Unite: la debolezza di fronte al terrorismo porta solo altro terrorismo. Solo la forza e l’unità possono sconfiggerlo” ha dichiarato il premier israeliano Benyamin Netanyahu in una nota diffusa dal suo ufficio.

Starmer

Il premier britannico Keir Starmer ha annunciato il rientro anticipato dal vertice paneuropeo di Copenaghen per seguire da vicino gli sviluppi investigativi dell’attacco. Starmer ha convocato nel pomeriggio a Londra una riunione ad hoc del comitato Cobra per le emergenze – con la presenza dei ministri interessati e dei vertici investigativi e dei servizi d’intelligence – che intende presiedere in prima persona. Frattanto dinanzi alla sinagoga di Manchester è stato vista arrivare anche un’unità degli artificieri con un veicolo per la neutralizzazione di potenziali ordigni esplosivi. Non è al momento chiaro se si tratti di un intervento solo precauzionale o siano stati individuati pacchi sospetti indosso al corpo dell’aggressore o nel veicolo con cui è piombato sui fedeli.

Starmer ha annunciato di aver disposto un rafforzamento della presenza della polizia a protezione di tutte le sinagoghe del Regno Unito: “Faremo tutto ciò che serve per mantenere la nostra comunità ebraica al sicuro”, ha dichiarato il primo ministro laburista – la cui moglie Victoria ha radici ebraiche – parlando ai giornalisti di casa sua subito dall’aeroporto di Copenaghen, da dove è ripartito per Londra, lasciando in anticipo i lavori di un vertice paneuropeo, per presiedere nel pomeriggio una riunione del comitato per le emergenze Cobra destinato a formalizzare le misure preannunciate. La polizia spiega che a dare l’allarme è stato un cittadino, che ha riferito di aver visto un’auto investire alcune persone e un uomo essere accoltellato.

Re Carlo

Re Carlo si è detto “profondamente scioccato e rattristato” per l’attacco in un messaggio firmato assieme alla regina Camilla. La coppia reale sottolinea la gravità del fatto che la comunità sia stata colpita “in un giorno tanto significativo” come Yom Kippur. “I nostri pensieri e le nostre preghiere sono per coloro che sono stati coinvolti in questo orribile episodio“, concludono il re e la regina nel comunicato diffuso da Buckingham Palace, esprimendo al contempo “grande apprezzamento per la tempestiva reazione dei servizi di emergenza”.

Le altre reazioni

“La Francia è al fianco delle famiglie colpite da un attacco terroristico antisemita contro i fedeli di una sinagoga a Manchester, della comunità ebraica e del popolo britannico” scrive il presidente francese, Emmanuel Macron, in un post su X. “In questa giornata di Yom Kippur – continua Macron – noi ribadiamo con determinazione: la battaglia contro l’antisemitismo è la nostra battaglia e noi la porteremo avanti senza respiro”. Il ministro francese dell’Interno, Bruno Retailleau, in una circolare ai prefetti svelata dall’agenzia France Presse, dispone il rafforzamento della sicurezza per “i luoghi frequentati dalla comunità ebraica”. “Vi chiedo di prendere immediatamente misure in grado di rassicurare la comunità ebraica e rafforzare tutti i siti frequentati da suddetta comunità: luoghi di culto, scuole, negozi…”, scrive il ministro nella circolare, chiedendo ai prefetti di mobilitare “tutti i mezzi disponibili per garantire una presenza visibile e dissuasiva”, tra forze dell’ordine e soldati dell’operazione antiterrorismo ‘Sentinelle’.

“I miei pensieri sono rivolti alle vittime, alle loro famiglie e alla comunità ebraica del Regno Unito dopo il violento attacco alla sinagoga di Manchester. A Copenaghen, ho espresso le mie condoglianze al Primo Ministro Keir Starmer. Il fatto che questo attacco sia avvenuto durante lo Yom Kippur, il giorno più sacro del calendario ebraico, rende la situazione ancora più spaventosa. Dobbiamo continuare a combattere l’antisemitismo in tutte le sue forme” scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

“L’ambasciata di Israele nel Regno Unito condanna l’attacco perpetrato oggi, giorno dello Yom Kippur, alla sinagoga della Congregazione Ebraica di Heaton Park a Manchester. È ripugnante e profondamente sconvolgente che un atto di violenza del genere sia stato commesso nel giorno più sacro del calendario ebraico, in un luogo di preghiera e di ritrovo della comunità” si legge in un post pubblicato dalla sede diplomatica sul social X. “I pensieri e le preghiere del popolo di Israele sono con le vittime, le loro famiglie e l’intera comunità ebraica in questo momento difficile”, aggiunge l’Ambasciata.

L’irruzione sventata

L’aggressore di Manchester aveva intenzione di fare irruzione nella sinagoga come ha spiegato sir Stephen Watson, comandante della Greater Manchester Police, precisando che l’uomo indossava una sorta di gilet antiproiettile e una cintura “all’apparenza esplosiva”. Watson ha poi precisato che i suoi agenti sono entrati in azione, aprendo il fuoco sul sospetto, dopo non più di 7 minuti dal primo allarme. Lasciando intendere come anche questa rapidità d’intervento abbia consentito di evitare un bilancio più sanguinoso. Il comandante ha quindi ribadito le parole dei vertici dell’antiterrorismo qualificando l’attacco come devastante per la comunità ebraica nel giorno della sua festa più sentita. Ha poi confermato che vi sono elementi per indentificare l’aggressore ucciso, ma che il nome resta al momento coperto dal riserbo investigativo in attesa di accertamenti ulteriori: ha infine chiesto “pazienza” all’opinione pubblica, assicurando che l’indagine procede “spedita”.

L’ipotesi bomba

“State lontani, ha una bomba, allontanatevi!” è l’avvertimento che si sente dalla voce di un poliziotto in un video girato nei momenti successivi all’attacco. Video che conferma il sospetto di una cintura esplosiva indosso all’aggressore: sospetto non ancora confermato ufficialmente, ma che ha indotto gli investigatori a far intervenire sul posto gli artificieri con un camion per neutralizzazione di potenziali ordigni. C’è comunque la pista di una matrice terroristica. La formalizzazione di quanto appariva ormai scontato è venuta in un briefing tenuto da Laurence Taylor, numero due dell’antiterrorismo britannica, coinvolta ufficialmente nelle indagini accanto alla Greater Manchester Police. L’episodio è avvenuto sullo sfondo di proteste sempre più diffuse nel Regno Unito contro l’escalation d’Israele nella Striscia di Gaza.

L’esplosione, sentita dai testimoni, era controllata ed eseguita dagli artificieri britannici. La polizia non ha confermato per ora il sospetto che la cintura vista indosso all’aggressore contenesse realmente ordigni. La detonazione, ha spiegato un investigatore della Greater Manchester Police, è stata gestita dagli specialisti in modo da “consentire accesso in sicurezza al veicolo” utilizzato dall’assalitore per investire alcune vittime, prima dei successivi accoltellamenti. “Le indagini continuano”, si è limitato ad aggiungere il detective, ribadendo che si è trattato di “un episodio grave” e sollecitando la gente a evitare l’area attorno alla sinagoga, ma anche specificando che non vi sono al momento “altri rischi” incombenti per la collettività, dopo l’uccisione del sospetto aggressore.

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