“Sono stati molto abili a trovare in quel contesto questi foglietti di carta. In ogni caso, se ci saranno prove saranno portate agli organi di competenza e attenderemo. A noi non risulta, al momento di prove io non ne ho viste”: risponde così Maria Elena Delia, portavoce italiana della Global Sumud Flotilla – nel corso della conferenza stampa alla Camera dei deputati promossa dalla deputata Avs Elisabetta Piccolotti, con i leader della Cgil Maurizio Landini, i Cobas e Cub – al moderatore che le chiede delle accuse secondo cui dietro la missione ci sarebbero finanziamenti di Hamas, mentre Israele ha trovato dei documenti ufficiali che proverebbero questi legami. “È chiaro che provino a diffamare, non avendo altri elementi sostanziali. Sono barche a vele con a bordo persone addestrate a fare la resistenza gandhiana, cioè ‘mentre ce menano, noi alziamo le mani e stiamo fermi’. Abbiamo aiuti umanitari a bordo ed è difficile contestare questa operazione, se non trovando delle cose abbastanza fantasiose, che però se saranno provate legalmente, noi saremo pronti ad affrontare, ma non mi risulta che questo sia il caso”, ha sottolineato ancora Delia.
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