Sainz smentisce Leclerc sul viaggio in furgone e svela alcuni retroscena: “L’avrei ammazzato, poi gli ho detto ‘siediti e stai zitto'”
Quattro anni in Ferrari insieme e un’amicizia che sta proseguendo anche dopo. Carlos Sainz e Charles Leclerc continuano a condividere diversi momenti extra pista nonostante il passaggio dello spagnolo alla Williams: l’ultimo – diventato virale – ha visto i due insieme a un paio di amici d’infanzia tornare a casa su un furgone dopo il Gran Premio di Baku, in Azerbaijan, in cui Leclerc a fine gara aveva subito chiesto il risultato in gara dell’amico spagnolo.
Il post Gp aveva fatto sorridere diversi appassionati, grazie a una testimonianza di Leclerc su Instagram. Nel video in questione, il pilota Ferrari – seduto sul lato passeggero – riprendeva Sainz alla guida: “Arrivo dopo un weekend molto difficile a Baku – aveva raccontato Leclerc, che aveva chiuso al nono posto –. Pensavo che non potesse andare peggio, ma… stiamo guidando un furgone. Dove siamo, Carlos?”, diceva sorridendo il monegasco mentre viaggiavano in autostrada.
Sembrava soltanto un contributo social simpatico e leggero, ma a distanza di una settimana Carlos Sainz – nel corso di un evento Williams – ha raccontato la sua versione, spiegando anche perché sono stati costretti a ricorrere a un furgone per tornare a casa. Si era parlato di un atterraggio d’emergenza inevitabile, ma così non è stato. I due dovevano atterrare a Nizza e invece sono arrivati a Genova per “colpa” di Leclerc.
“Stavamo per sbarcare a Nizza e il capitano ci ha detto: ‘C’è tempesta, probabilmente l’atterraggio sarà con qualche scossone. Se volete possiamo dirottare su Genova’. Charles rispose subito: ‘Sì, andiamo sul sicuro, non voglio rischiare'”. Solo dopo però Sainz ha scoperto che il volo successivo con a bordo Toto Wolff, George Russell e Ollie Bearman era atterrato senza problemi proprio a Nizza. “Abbiamo chiesto com’era andata e ci hanno detto: ‘Nessun problema, tutto bene’. In quel momento ho pensato: ‘Charles, vorrei ammazzarti‘”, ha raccontato lo spagnolo.
Una scelta prudente (forse troppo) di Leclerc, che ha dato il via a un viaggio complicato e lungo per i due. “Ho preso in mano la situazione – spiega Sainz -. L’ho detto io a Leclerc, visto che aveva deciso lui di atterrare a Genova. Gli ho detto ‘ok, ma guido io, così spingo un po”. Ho fiducia nelle mie capacità e gli ho detto: ‘Guiderò io, tu siediti e stai zitto'”. Sainz ha poi svelato anche dei retroscena mentre i due stavano noleggiando il furgone, con la commessa alla ricerca di sconti e offerte e i due piloti che invece volevano soltanto tornare a casa prima possibile. Infine anche una recensione non proprio positiva del mezzo utilizzato: “Non credo che il furgone avesse nemmeno un connettore. Era un furgone davvero, davvero pessimo. Stavamo parlando e non so se Charles si stesse divertendo a filmarmi perché mi vedeva guidare un furgone e, ai suoi occhi, sembrava molto divertente“.