Il mondo FQ

Ogni prova di attacchi russi su obiettivi Nato si è sgonfiata: mi preoccupa questa continua propaganda russofoba

Una riflessione critica sulle accuse contro la Russia e la propaganda che spinge l'Europa verso un conflitto senza prove concrete
Ogni prova di attacchi russi su obiettivi Nato si è sgonfiata: mi preoccupa questa continua propaganda russofoba
Icona dei commenti Commenti

di Angelo Palazzolo

È dall’inizio di settembre che gli ucrainomani e i guerrafondai che popolano le istituzioni e i governi europei sventolano prove inequivocabili di attacchi russi su obiettivi Nato. Dall’aereo di Von der Leyen che il 31 agosto è atterrato con qualche minuto di ritardo a causa di un problema che nulla aveva a che fare con un sabotaggio (tantomeno che russo), ai 19 droni che hanno invaso lo spazio aereo polacco distruggendo una casa (in realtà distrutta per errore da un missile polacco), ai droni sopra gli aeroporti danesi (Zelensky: “Droni sicuramente russi”; autorità danesi: “Non c’è alcuna prova contro Mosca”).

L’accusa dell’ultima ora (ma oggi aspettiamocene un’altra) è stato l’attacco informatico agli aeroporti di Bruxelles, Berlino e Londra. Chi poteva essere messo sul banco degli imputati, se non la Russia? E invece anche in questo caso si è trattato di altro, cioè di comuni criminali che speravano di ottenere un riscatto.

Rispetto a tutti questi episodi, le autorità russe hanno risposto all’unica accusa basata sui fatti: i 19 droni (seppur disarmati) che il 10 settembre hanno sconfinato nei cieli polacchi.

Il ministero della Difesa russo ha negato il proprio coinvolgimento e – attraverso una nota – si è anche messo a disposizione delle autorità polacche per appurare che cosa fosse realmente accaduto. Dimostrando sia di non avere nulla da nascondere, sia di voler distendere una situazione potenzialmente conflittuale. Per tutta risposta la Nato, senza aspettare nessuna indagine sul caso, dà il via all’Operazione Sentinella dell’Est, cioè il rafforzamento del fianco orientale dell’Europa con un ulteriore dispiegamento di forze.

Oltre al rischio sempre più concreto di una guerra diretta tra Europa/Nato e Russia, mi preoccupa la propaganda russofoba cui siamo sottoposti quotidianamente, sempre più sfacciata ed aggressiva. Non ravviso più la minima obiettività di informazione da parte dei giornali più importanti del nostro Paese, nessuna ricerca di verità, solo una frenetica rincorsa ai titoli più allarmistici e alle condanne più severe delle presunte condotte russe. Si sbattono in prima pagina notizie non appurate ma corredate di accuse gravissime, salvo poi, quando la notizia viene smentita e le accuse si rivelano infondate, dare il minimo risalto a tali smentite e non chiedere spiegazioni a chi mentiva sapendo di mentire, o lo faceva sperando di avere ragione – ma senza uno straccio di prova.

Con un’informazione così posizionata, anche i cittadini italiani più colti e tendenzialmente pacifisti, una volta sottoposti ad una narrazione unidirezionale e martellante che dipinge la Russia come un pericoloso nemico, si arrenderanno all’idea che fare la guerra alla Russia è inevitabile. In un momento di tensione geopolitica come questo, chiunque si avventuri in accuse incendiarie che poi si rivelino false dovrebbe pagare in proporzione al rischio che, con la propria incoscienza o per il proprio tornaconto, fa correre alle popolazioni coinvolte. Si pensi a Zelensky e Von der Leyen che, in più occasioni, hanno lanciato alla Russia accuse false, per citarne due: il sabotaggio del Nord Stream 2 e il missile caduto in Polonia il 15 novembre 2022. In entrambe le occasioni la colpa ricadde immediatamente sulla Russia, in entrambe le occasioni la responsabile era l’Ucraina.

Ci sono ragioni ovvie per cui l’Ucraina è interessata ad un allargamento del conflitto, ragioni storiche per cui l’Inghilterra e i Paesi baltici considerano la Russia un nemico e ragioni politico-economiche per cui i governi di Germania e Francia beneficerebbero dallo scoppio di una guerra, ma l’Italia? Noi non abbiamo ragioni né storiche, né politiche, né tantomeno economiche per intraprendere una disastrosa guerra contro la Russia.

In questa schizofrenica sfida mortale tra Occidente e Russia, affranchiamoci dalla parte guerrafondaia dell’Europa e rivestiamo invece il ruolo di mediatori: è un ruolo che ci appartiene e per cui le future generazioni ci ringrazieranno.

Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione