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“Qualcuno ha scatenato polemiche, ma io e Sinner siamo in buoni rapporti. Ci siamo incontrati”: Naldi rompe il silenzio sul caso Clostebol

Il fisioterapista autore del massaggio che ha provocato la contaminazione è tornato a parlare dopo mesi: "Resta il rapporto umano dopo un caso che è stata solo una sfortunata serie di coincidenze"
“Qualcuno ha scatenato polemiche, ma io e Sinner siamo in buoni rapporti. Ci siamo incontrati”: Naldi rompe il silenzio sul caso Clostebol
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Jannik Sinner ha ormai voltato definitivamente pagina, annunciando Alejandro Resnicoff come nuovo fisioterapista, ma a tornare sul caso Clostebol è stato Giacomo Naldi, il fisioterapista licenziato da Sinner, autore del massaggio che ha provocato la contaminazione e di conseguenza la positività dell’azzurro ai controlli antidoping. Positività che ha costretto poi Sinner a fermarsi per tre mesi (dal 9 febbraio al 4 maggio) dopo il patteggiamento con la Wada. La sostanza, considerata dopante e quindi illecita nelle competizioni, proveniva dal Trofodermin, farmaco che Naldi aveva ricevuto da Umberto Ferrara, preparatore atleticato prima licenziato con Naldi e poi reintegrato da Sinner nel a luglio scorso.

Naldi è tornato a parlare a distanza di mesi e lo ha fatto a La Gazzetta dello Sport. “Non ho mai voluto commentare quanto è successo col team Sinner e continuerò a non farlo – ha spiegato -. Anche se è una vicenda che mi ha fatto male, umanamente e professionalmente, ma con Sinner siamo in buoni rapporti“. Il fisioterapista reggino – dopo un periodo passato a Casalecchio nel suo studio a lavorare con i pazienti – è tornato nel mondo del tennis, accanto a Francesco Passaro, tennista italiano numero 139 del ranking Atp. Naldi lo ha infatti accompagnato anche agli US Open, dove ha incontrato tutti i big, tra cui anche Jannik Sinner e Carlos Alcaraz con i rispettivi team.

“Con Sinner abbiamo parlato, è stato cordiale, ci siamo raccontati cose private. Al di là di tutto, resta il rapporto umano dopo un caso che ci ha coinvolti ed è stata solo una sfortunata serie di coincidenze, ne siamo consapevoli – ha spiegato Naldi parlando dell’incontro con il tennista azzurro e il suo team negli Stati Uniti -. Ho visto Cahill, che è sempre stato molto amabile, ho incrociato Ferrara. Io vengo dal basket (per anni ha lavorato alla Virtus Bologna, ndr), ho sempre cercato di portare anche nel team Sinner lo spirito di gruppo ed è una delle cose che più è stata apprezzata. Anche se la collaborazione si è interrotta non c’è nessun rancore“.

Il rapporto con Sinner e l’incontro con Alcaraz

Naldi ha poi continuato a parlare del rapporto con Sinner post caso Clostebol, che ha costretto l’italiano a fermarsi per tre mesi. “Anche durante il procedimento abbiamo sempre avuto rapporti buoni. Io mi sono sempre comportato correttamente, non ho mai cercato visibilità. Queste sono le prime dichiarazioni ufficiali che faccio da quando tutto è accaduto, a volte mi sono state messe in bocca delle parole prese in altri contesti che hanno scatenato odio social e polemiche nei miei confronti – ha spiegato Naldi -. A differenza di altri, non ho mai detto nulla dell’accaduto, e penso che la mia correttezza sia stata evidente e apprezzata”.

Sul circuito ha incontrato anche Carlos Alcaraz: “Mi ha fatto molto piacere tornare sul circuito, vivere l’atmosfera di un Grande Slam. E l’accoglienza è stata ottima da parte di tutti. Giocatori, allenatori, preparatori. Alcaraz mi è venuto incontro, è stato come sempre gentilissimo, abbiamo fatto due chiacchiere ed è una cosa che mi ha fatto un piacere immenso“. Adesso ha ricominciato da Passaro: classifica diversa, pressioni diverse, notorietà diversa, ma stessi obiettivi. “L’ho aiutato con un problema fisico che aveva avuto e abbiamo iniziato a collaborare. Quello che mi piace è che non importa quale sia il traguardo, che si tratti di uno Slam o della Top 100, tutti devono andare nella stessa direzione per raggiungerlo. Ognuno con la propria passione e la propria competenza“.

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