Tennis

Sinner avverte: “Sto lavorando a cose nuove, ma la percentuale di errori è ancora troppo alta”. Poi la replica a Federer: “È sempre stato così”

L'azzurro parla prima del suo esordio a Pechino contro Marin Cilic, in programma giovedì 25 settembre alle 13:30: lo scorso anno perse in finale contro Alcaraz

“Abbiamo riflettuto a lungo su quella finale e adesso stiamo lavorando su alcune cose nuove”. Dopo “quella finale” – il riferimento è agli US Open 2025, dove ha perso in quattro set contro Carlos Alcaraz – Jannik Sinner è pronto a tornare in campo a Pechino, in un 500 (il tabellone completo) per riscattare la sconfitta dello scorso anno sempre contro lo spagnolo, sempre nell’atto conclusivo del torneo. Lo farà giovedì 25 settembre alle 13:30 italiane, contro Marin Cilic. È passato più di un mese dalla finale persa nell’ultimo slam annuale. Poi un lungo riposo: “Adesso corpo e testa sono in gran forma. Ci siamo preparati nel miglior modo possibile, ovviamente i primi turni non sono mai semplici da affrontare e staremo a vedere domani”. Così l’azzurro ha parlato al media day dell’ATP 500 di Pechino.

Nell’immediato post finale Sinner aveva manifestato la volontà di aggiungere qualcosa di nuovo al suo gioco: lineare, efficace, potente ma con meno variazioni rispetto a quello di Alcaraz. “Ciò che ho dovuto affrontare quest’anno non è stato facile – ha aggiunto come riporta Supertennis – ho iniziato con un gran torneo in Australia e poi è successo quello che è successo. Abbiamo cambiato alcuni dettagli, a oggi la percentuale di errori è ancora un po’ troppo alta ma spero che anche questo andrà migliorando. È solo una questione di tempo, vediamo quanto ne servirà”.

C’è curiosità per capire quando Sinner riuscirà a portare le novità anche in partita. “È bello lavorare su qualcosa di nuovo, cerchiamo sempre di spingerci avanti. Meglio fare un passo avanti che due indietro. Per ora proviamo in allenamento, perché in partita è ovviamente diverso”. Intanto nel suo staff c’è un’altra novità: il fisioterapista Alejandro Resnicoff, che lo ha accompagnato in Cina. “Ha molta esperienza, è nel circuito da 15 anni e ha già collaborato con diversi giocatori. Rispetta molto l’equilibrio che ha trovato nel team, non è venuto per stravolgere alcunché: se pensa che si possa migliorare qualcosa nel mio fisico è qui per aiutarci a farlo. Ma anche qui, serve tempo”.

Inevitabile anche la domanda sulle dichiarazioni di Roger Federer. L’ex tennista svizzero aveva parlato di una presunta differenza tra le superfici di oggi e quelle del passato, spiegando: “I direttori dei tornei hanno permesso, con la velocità delle palline e dei campi, che ogni settimana fosse praticamente uguale. Ai miei tempi non era così. I direttori cercano di rendere le superfici più lente per avere poi sempre la stessa finale”. In questo modo secondo Federer è più difficile battere sia Sinner che Alcaraz, in quanto servirebbero più vincenti per farlo. Con superfici velocissime, invece, basterebbe “azzeccarne” un paio al momento giusto.

Sinner però non è d’accordo e replica all’idolo svizzero: “Viviamo già tre grandi transizioni: duro, terra battuta ed erba. È sempre stato così. I campi in cemento sono spesso molto simili, altre volte presentano alcune modifiche. Ad esempio a Indian Wells la palla rimbalza di più, ma più o meno le condizioni sono simili su tutti i campi, è sempre stato così e non so se si andrà verso un cambio o meno. Io sono solo un giocatore che cerca di adattarsi nel miglior modo possibile, e credo di star facendo un buon lavoro in questo senso”, ha concluso.