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In 100mila ai funerali di Charlie Kirk: anche Trump e Musk. La vedova: “Indosso il suo ciondolo macchiato di sangue”

Phoenix blindata per l'ultimo saluto al leader dei giovani trumpiani, ucciso l'11 settembre. Presente buona parte dell’amministrazione: dal presidente al suo vice JD Vance. La moglie Erika: "Gli avevo chiesto di usare un giubbotto antiproiettile"
In 100mila ai funerali di Charlie Kirk: anche Trump e Musk. La vedova: “Indosso il suo ciondolo macchiato di sangue”
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“Amazing Grace” suonata dalle cornamuse. Si sono aperti così i funerali di Charlie Kirk, il leader dei giovani sostenitori di Donald Trump ucciso durante un incontro pubblico nello Utah l’11 settembre. Tra imponenti misure di sicurezza, migliaia di persone hanno varcato i cancelli dello State Farm Stadium di Phoenix, aperti dalle 8 (le 17 italiane), mentre la cerimonia è cominciata alle 11 (le 20 in Italia). La folla, vestita con i colori bianco, rosso e blu della bandiera americana, è entrata mentre sugli schermi venivano trasmesse le foto dell’attivista ucciso. L’area è blindata e al momento non ci sono minacce credibili ma, secondo le forze dell’ordine, l’evento avrebbe potuto attirare l’attenzione di “estremisti violenti” visto il parterre atteso. Tutti i partecipanti sono sottoposti a controlli stile aeroportuale: nessuna borsa è ammessa all’interno dello stadio, così come non sono permesse armi. L’Fbi ha imposto restrizioni allo spazio aereo attorno allo State Farm Stadium in Arizona.

Secondo Turning Point Usa, l’associazione di Kirk, sono circa 95mila le persone hanno preso posto nello stadio principale e nell’arena adiacente predisposta per l’afflusso straordinario, mentre migliaia di altre sarebbero rimaste all’esterno. Presente ai funerali buona parte dell’amministrazione, a partire dal presidente Usa e dal suo vice JD Vance. Con loro anche il segretario di stato Marco Rubio, il capo del Pentagono Pete Hegseth e il consigliere Stephen Miller. All’appuntamento anche Elon Musk, Steve Bannon e Tucker Carlson, l’ex volto noto di Fox.”Tutti i posti di questo stadio che non sono bloccati dalla sicurezza sono pieni. Onorato di essere qui”, ha scritto Musk su X. Bannon sta invece conducendo la sua trasmissione ‘WarRoom’ dallo State Farm Stadium. “Renderemo onore a un grande uomo, Charlie Kirk”, “c’era un esercito di giovani che lo amava così tanto, tutti sono devastati”, “non ci sono parole che possano descrivere quello che è successo”, “nessuno merita questo, ma lui davvero non lo meritava”, ha detto Trump, durante un intervento a un evento a Mount Vernon, in Virginia. Gli fa eco Vance su X: “La settimana scorsa abbiamo riportato a casa per l’ultima volta il mio caro amico Charlie Kirk. Oggi torniamo in Arizona per ricordare Charlie e onorare il suo sacrificio. Che possa riposare in pace eterna e che Dio vegli su Erika e sui loro splendidi figli”.

“Turning Point è vivo e vegeto”

Ad aprire la cerimonia il pastore Robb McCoy. “Charlie mi chiamava il suo pastore, io lo chiamavo il mio amico. L’ultima volta ci siamo incontrati due settimane fa in Corea del Sud”, ha detto il religioso. “Turning Point è vivo e vegeto. A tutti coloro che si sono detti preoccupati per il futuro del movimento dico: senza Charlie siamo ora all’evento maggiore della storia di Turning Point”, ha aggiunto. I riflettori dell’evento sono tutti puntati sulla vedova di Kirk, Erika. A lei spetta l’incarico di introdurre Trump sul palco dello stadio e soprattutto di raccogliere l’eredità del marito. Secondo gli osservatori, con lei alla guida, Turning Point Usa svolterà più a destra. “Sono un moderato rispetto a mia moglie”, ha detto in più occasioni Kirk. La donna aveva implorato il marito di usare il giubbotto antiproiettile il giorno prima del suo assassinio, ma lui si era opposto. L’attivista aveva detto no anche al suggerimento di un amico di parlare in Utah dietro a un vetro antiproiettile. “Credo fermamente che questo fosse il piano di Dio. È così chiaro”, ha detto la vedova al New York Times. Erika Kirk racconta di non essere riuscita ancora a lavare gli asciugamani che il marito aveva usato per la sua ultima doccia e di non poter entrare nella loro camera da letto. La vedova ha raccoanto anche di indossare il ciondolo macchiato di sangue che l’attivista portava quando è stato colpito.

I dem: “No manifestazioni”

Mentre si lavorava agli ultimi dettagli della cerimonia, alcuni democratici hanno invitato a non manifestare durante i funerali al fine di evitare tensioni in grado di spaccare ancora di più l’opinione pubblica americana. Se la condanna per l’uccisione di Kirk è unanime, divergenze ci sono sul come affrontare la violenza politica. Differenze emerse chiaramente alla Camera con il voto alla risoluzione repubblicana per onorare Kirk, bocciata da 58 democratici. Non c’è unanimità neanche sulla ricostruzione ufficiale dell’omicidio. Anche se la polizia ha arrestato il responsabile e le autorità si sono impegnate a chiedere la pena di morte, sui social circolano decine di teorie cospirazioniste che attribuiscono la morte dell’attivista a Israele, al movimento Maga, ai militanti transgender o al gruppo di estrema destra dei Groypers.

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