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Djokovic senza tempo: i numeri che raccontano come sia ancora il più forte dopo Sinner e Alcaraz

Il serbo è terzo nella Race, grazie alla finale di Miami e alla vittoria a Ginevra, ed è il più anziano di sempre a raggiungere la semifinale in tutti gli Slam stagionali
Djokovic senza tempo: i numeri che raccontano come sia ancora il più forte dopo Sinner e Alcaraz
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Vittoria in quattro set in tre ore e mezza di partita, altra semifinale conquistata. Novak Djokovic batte Taylor Fritz con balletto finale (“Era per mia figlia, voglio farla sorridere. Quando si sveglia mi darà un voto”) e giocherà il penultimo atto degli US Open contro Carlos Alcaraz. A 38 anni è il più anziano di sempre a raggiungere le semifinali in tutti e quattro gli Slam stagionali. “Tutti aspettano la finale tra Alcaraz e Sinner. Perciò cercherò di mandare all’aria i piani della maggior parte delle persone”, ha dichiarato nel post gara.

Djokovic dovrebbe ritirarsi?

Eppure “dovrebbe capire che è il momento di smettere” e “ormai non vincerà più” sono due delle espressioni più comuni negli ultimi due anni quando si parla di Djokovic. Ma la vera domanda è: perché dovrebbe ritirarsi? Magari non vincerà davvero più uno Slam o un altro torneo, ma negli Slam continua ad arrivare in fondo, è quarto nel ranking ATP e la classifica Race – che prende in considerazione l’anno solare 2025 – dice che è terzo, dietro a Sinner e Alcaraz appunto. Terzo, giocando soltanto dieci tornei: i quattro slam, ATP Ginevra (250), Masters 1000 di Madrid, Monte Carlo, Miami e Indian Wells, ATP Doha (500). Un risultato notevole, che sottolinea come comunque il serbo sia ancora ad altissimi livelli.

I problemi all’inizio, poi il solito Nole

Nell’anno solare 2025 il suo rendimento è stato altalenante, soprattutto nei primi mesi. Prima il ritiro contro Zverev in semifinale agli Australian Open, poi le due sorprendenti sconfitte al primo turno a Doha e a Indian Wells rispettivamente contro Berrettini e van de Zandschulp lasciavano presagire un Djokovic in declino. Ma come spesso ci ha abituati in carriera, dopo un periodo no, ha mostrato subito una reazione, arrivando in finale al Masters 1000 di Miami e perdendo contro Mensik. La stagione su terra non è iniziata benissimo (sconfitta al primo turno a Monte Carlo e Madrid contro Tabilo e Arnaldi), ma a maggio ha vinto il suo unico torneo del 2025, a Ginevra, contro Hurkacz. Da lì ha giocato solo gli Slam, perdendo in semifinale sia a Wimbledon che al Roland Garros contro Sinner.

Perde quasi solo contro Alcaraz e Sinner

Il fisico non è e non può essere lo stesso di anni fa, sarebbe anormale il contrario. Ma tranne Sinner, nessuno è riuscito a batterlo tra Australian Open, Wimbledon e Roland Garros. Tre semifinali: il ritiro a Melbourne contro Alexander Zverev e poi due sconfitte contro il numero uno al mondo. Analizzando gli ultimi due anni – e quindi gli ultimi sette slam – Djokovic è stato eliminato per quattro volte da uno tra Alcaraz e Sinner. L’azzurro lo ha sconfitto sempre in semifinale: Australian Open 2024, Roland Garros e Wimbledon 2025. Alcaraz lo ha invece battuto a Wimbledon 2024 in finale. In mezzo il ritiro contro Zverev agli Australian Open 2025, la sconfitta ai quarti del Roland Garros 2024 contro Ruud e quella contro Popyrin al terzo turno degli US Open 2024. Ora proverà a ribaltare i pronostici contro lo spagnolo negli Stati Uniti, giocando la 53ª semifinale a livello Major, un nuovo record assoluto viste le 52 di una leggenda come Chris Evert. Non sappiamo quanto e se, ma sicuramente senza Sinner e Alcaraz, Djokovic – 38 anni compiuti a maggio – avrebbe avuto molte più chance di vincere il suo 25esimo Slam.

Gli ultimi precedenti con Alcaraz

In tanti aspettano la finale tra Sinner e Alcaraz, è vero. Sia per vivere un altro capitolo di questa bellissima rivalità, sia perché a oggi è la più probabile. Ma guai a sottovalutare Novak Djokovic. Se con Sinner ha perso gli ultimi sei precedenti, contro Alcaraz ha vinto gli ultimi due. Entrambi abbastanza rilevanti: la finale olimpica a Parigi 2024 e i quarti di finale degli Australian Open a gennaio. L’esito non è quindi scontato, anche se lo spagnolo partirà ovviamente favorito. Intanto “nonno” Djokovic sogna un’altra finale Slam. Non ha l’età: è vero, ma per smettere.

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