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Ft: “Interferenze russe sui Gps degli aerei di von der Leyen e del capo dell’esercito tedesco”. La Bulgaria: “Non è stato un cyberattacco”

"Il Gps dell’intera area aeroportuale si è spento", ha raccontato uno dei funzionari sentiti dal quotidiano finanziario britannico. Ma Mosca smentisce ogni coinvolgimento. E i dati raccolti da Flightradar24 sembrano smentire malfunzionamenti del segnale
Ft: “Interferenze russe sui Gps degli aerei di von der Leyen e del capo dell’esercito tedesco”. La Bulgaria: “Non è stato un cyberattacco”
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Una battaglia cibernetica orchestrata da Mosca nei cieli bulgari ai danni di Ursula von der Leyen. È l’ipotesi sollevata dal Financial Times, secondo cui l’aereo che trasportava la presidente della Commissione europea in Bulgaria nell’ambito del suo tour nei Paesi Ue della frontiera est ha subìto un’interferenza ai sistemi di navigazione Gps e i piloti sono stati costretti ad atterrare usando mappe cartacee. Secondo il quotidiano finanziario sarebbero stati violati i sistemi di navigazione Gps dell’aeroporto di Plovdiv, col quale il mezzo della leader del Berlaymont era in contatto, disattivandoli. Ma in serata Flightradar24, il popolare servizio di monitoraggio dei voli, in un post su X ha fornito dati che sembrano contraddire la versione dell’attacco: ha rilevato che il volo ha subito solo un ritardo di 9 minuti e che il transponder dell’aereo ha segnalato una qualità del Gps regolare per tutta la durata del viaggio, dall’imbarco all’atterraggio.

Stando alle informazioni raccolte dal quotidiano britannico, che cita l’Autorità bulgara per i servizi del traffico aereo, il velivolo di von der Leyen è stato vittima di un attacco di jamming e spoofing che ha lasciato l’intera area aeroportuale senza navigazione satellitare. Un funzionario ha raccontato che l’aereo ha sorvolato l’aeroporto per un’ora prima che il pilota decidesse di atterrare manualmente, utilizzando mappe analogiche. Il capo delle forze armate tedesche, Carsten Breuer, ha poi dichiarato di aver riscontrato anche lui due casi simili di interferenza Gps: mentre volava su un aereo militare sopra il Mar Baltico e mentre osservava un’esercitazione in Lituania. Nel secondo caso, un aereo da ricognizione russo si trovava nello spazio aereo vicino alla Bielorussia. La Russia, ha detto, usa queste tattiche per “mettere alla prova” gli stati membri della Nato e testare le loro reazioni.

È stata la stessa Commissione Ue ad attribuire a Mosca l’episodio che ha coinvolto la presidente: “Abbiamo ricevuto informazioni dalle autorità bulgare secondo cui sospettano che ciò sia dovuto a una palese interferenza da parte della Russia. Siamo naturalmente consapevoli e abituati alle minacce e alle intimidazioni che sono una componente regolare del comportamento ostile della Russia”, ha detto la portavoce Arianna Podestà. Si sarebbe trattato quindi di un secondo avvertimento di Mosca ai vertici dell’Unione europea dopo il recente bombardamento di palazzi dell’Ue a Kiev.

Il Cremlino ha smentito categoricamente ogni coinvolgimento. Il portavoce Dmitry Peskov ha dichiarato al Financial Times che le informazioni “non sono corrette”, negando di essere a conoscenza dell’accaduto. E i dati raccolti da Flightradar24 sembrano contraddire la versione dell’attacco. E anche il ministro dell’Interno bulgaro, Daniel Mitov, ha respinto in un’intervista al canale televisivo pubblico Bnt l’ipotesi: “Il dipartimento per la criminalità informatica del Servizio per la lotta contro la criminalità organizzata (Gdbob) è stato incaricato di verificare se si trattasse di un attacco informatico”, ha detto. “Possiamo affermare categoricamente che non è così, non si tratta di un attacco informatico. D’ora in poi, collaboreremo con le altre istituzioni incaricate di svolgere azioni operative per indagare sul problema in questione e arrivare alla verità”.

Il Financial Times ricorda che gli incidenti legati al disturbo del segnale GPS sono in forte aumento, soprattutto nel Mar Baltico e nei paesi dell’Europa orientale confinanti con la Russia. La tecnica, storicamente utilizzata per scopi militari e di intelligence, colpisce sia aerei sia imbarcazioni che utilizzano il servizio per la navigazione quotidiana. “Abbiamo assistito a numerose attività di jamming e spoofing, soprattutto sul versante orientale”, ha detto il portavoce della Commissione. “L’Europa è la regione più colpita a livello mondiale da questo fenomeno”. Tredici Stati membri hanno scritto alla Commissione per sollevare la questione, scrive il Ft.

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