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Schlein: “Meloni sceglie i dati che vuole e nega gli altri. Trova un nemico al giorno per mascherare le magagne”

La segretaria dem sull'intervento al Meeting di Rimini: "La premier comunica con monologhi senza contraddittorio, discorsi autocelebrativi che negano la realtà"
Schlein: “Meloni sceglie i dati che vuole e nega gli altri. Trova un nemico al giorno per mascherare le magagne”
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“Da tempo la premier comunica con monologhi senza contraddittorio, discorsi autocelebrativi che negano la realtà”. Lo afferma in un’intervista a Repubblica la segretaria del Pd Elly Schlein, commentando l’intervento di Giorgia Meloni al Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini. La presidente del Consiglio, accusa Schlein, non ha “mai citato la sanità pubblica, i dazi” e “la scuola pubblica”, non ha detto “una parola su salari e precarietà, quando quest’estate un gran numero di italiani non è riuscito nemmeno a partire per le vacanze“. Dietro l’aumento rivendicato dei numeri sull’occupazione, sottolinea, c’è “troppo lavoro povero e precario, spesso da fame, al punto che si fatica ad arrivare a fine mese considerato l’aumento del costo della vita. Ma per Meloni se una cosa va bene è merito suo, se no al contrario è colpa degli altri”.

La premier, incalza la leader dem, “sceglie i dati che convengono e nega gli altri: l’economia frena, i dazi peggioreranno le cose e ancora non ci ha detto come intende aiutare imprese e lavoro. L’occupazione cresce più del Pil, e non aumentare le ore lavorate: sono dati eloquenti“. La strategia di Meloni, secondo Schlein, “prevede un nemico al giorno: giudici, opposizione, l’Europa, la cultura, tutto va bene pure di mascherare le magagne. Vogliono sottoporre la magistratura al controllo dell’esecutivo, come sogna Trump, perché non sopportano di essere sottoposti alla legge, si credeva al di sopra”. Cosa farebbe se fosse al governo? “Introdurre il salario minimo, che c’è in ventidue paesi. E in secondo luogo intervenire sul costo dell’energia”

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