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Gaza, dipartimento Usa: “Stop ai visti per chi arriva dalla Striscia”. Ong: “Impatto devastante sui bambini malati”

Il dipartimento di Stato ha annunciato la sospensione del programma che permetteva ai palestinesi gravemente feriti di ricevere cure negli Usa
Gaza, dipartimento Usa: “Stop ai visti per chi arriva dalla Striscia”. Ong: “Impatto devastante sui bambini malati”
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Gli Stati Uniti hanno bloccato il programma che permetteva ai cittadini di Gaza gravemente feriti e con necessità di cure urgenti di entrare nel Paese. Il dipartimento di Stato americano ha annunciato la sospensione di tutti i visti turistici per i cittadini di Gaza, in attesa di una “revisione completa e approfondita” del processo di rilascio dei permessi medici temporanei per le persone provenienti dalla Striscia. “Tutti i visti turistici per i cittadini di Gaza vengono sospesi fino a quando non avremo terminato una revisione completa e approfondita del processo per rilasciare un piccolo numero di visti medico-umanitari temporanei”, si legge in una nota. Nel 2025 gli Usa hanno concesso circa 2800 visti turistici di tipo B2, che permettono agli stranieri di entrare nel Paese per ottenere cure mediche temporanee e che prevede poi il ritorno del visitatore nel luogo di origine.

Della decisione dell’amministrazione si è assunta il merito l’influencer di estrema destra Laura Loomer, una stretta alleata di Donald Trump. La podcaster ha sostenuto che l’annuncio del dipartimento è arrivato “in seguito alla pubblicazione dei miei rapporti che denunciavano l’arrivo di cittadini di Gaza negli aeroporti di tutti gli Stati Uniti”. Ieri, Lommer ha pubblicato diversi post su presunti voli organizzati da HEAL Palestine, un’associazione che si occupa di evacuare e fornire assistenza medica palestinesi feriti, in particolare bambini, durante l’offensiva israeliana in corso nella Striscia assediata. Secondo il sito dell’organizzazione, sono stati evacuati con successo 148 cittadini di Gaza, inclusi 63 bambini feriti, portati negli Usa per ricevere cure in ospedale. L’influencer si è scagliata contro il programma chiedendo che “l’amministrazione Trump metta fine a questo abominio il prima possibile prima che un familiare di uno di questi cittadini di Gaza si scagli contro di loro e uccida americani per Hamas”.

L’ong Palestine Children’s Relief Fund ha condannato la decisione degli Stati Uniti, sottolineando come questa misura avrà delle conseguenze sui bambini in gravi condizioni di salute che non possono essere curati nella Striscia, a causa del collasso del sistema sanitario e della mancanza di medicine e dispositivi. “Non si tratta di burocrazia ma di negare i diritti basilari di accesso alle cure mediche” scrive l’organizzazione in una nota. “Questo va a isolare le persone più vulnerabili e avrà un impatto devastante“.

Molti altri Paesi nel mondo, tra cui Giordania ed Egitto, hanno attivato programmi per evacuare palestinesi, soprattutto minori, che si trovano in gravi condizioni di salute. Dal gennaio del 2024 a oggi, l’Italia ha portato a termine 14 operazioni, riuscendo a trasferire nel nostro paese 577 persone, delle quali 181 pazienti e 396 accompagnatori. L’ultima missione risale al 13 agosto, quando 180 palestinesi sono stati imbarcati su tre voli speciali dell’Aeronautica militare diretti in Italia. Anche la 20enne Marah Abu Zuhri, arrivata in Italia profondamente deperita e morta il 15 agosto all’ospedale di Pisa, faceva parte del gruppo evacuato con quest’ultima missione.

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