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Un atleta israeliano mima una decapitazione agli Europei U20: il gesto che ha scatenato le polemiche social

Ido Peretz, velocista impegnato nella 4x100, ha fatto il gesto a favore di telecamera
Un atleta israeliano mima una decapitazione agli Europei U20: il gesto che ha scatenato le polemiche social
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C’è chi manda un bacio, chi chiede un applauso, chi saluta a casa, chi vuole la carica. Ma c’è anche chi mima una decapitazione. Agli Europei U20, in Finlandia, è successo anche questo. Prima dell’inizio della 4×100, come sempre capita prima delle corse, la regia inquadra ad uno ad uno i partecipanti alla gara, che si lasciano andare a dei gesti a favore di telecamera. A far discutere è stato quello di Ido Peretz, atleta israeliano che, quando si è trovato davanti l’obiettivo della telecamera, ha mimato una decapitazione, usando il testimone come fosse un coltello e portandolo lungo la gola. Di certo non un gesto di sportività decubertiana in una manifestazione giovanile che dovrebbe essere simbolo della corretta formazione dei ragazzi. E ovviamente la cassa di risonanza comprensibilmente raddoppia in questo periodo storico. Eppure, visto che ha atteso di essere inquadrato, è stato evidentemente un gesto “ragionato”. Se poi volesse essere “solo” un (disgustoso) avvertimento agli avversari la promessa è stata da marinaio: la squadra di Israele è arrivata ultima (ha vinto la Francia, davanti a Germania e Polonia).

Il comportamento di Peretz ha provocato indignazione sui social e il video è rimbalzato sui vari social. “Non si tratta solo di cattiva sportività – si legge in un commento di Zohran Mamdani, che nella bio dice di essere un giornalista – è il riflesso di un’ossessione per la violenza e il genocidio di cui alcuni atleti israeliani sono orgogliosi”. “Solo un altro dei tanti atleti israeliani che ostentano la loro ossessione per il genocidio e la morte come un distintivo d’onore” aggiunge Leyla Hamed, cronista sportiva marocchino-spagnola che ha lavorato per Espn e Marca.

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