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Mette online il video del furto della bici: il ladro si riconosce, lo incontra e poi minaccia la denuncia per diffamazione

Le telecamere di videosorveglianza avevano ripreso il momento del furto, e il ladro, riconosciuto, ha minacciato di sporgere denuncia per diffamazione
Mette online il video del furto della bici: il ladro si riconosce, lo incontra e poi minaccia la denuncia per diffamazione
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Da ladro a querelante: è la vicenda che ha al centro il furto di una bicicletta elettrica e arriva da Caerano di San Marco, in provincia di Treviso. La storia, riportata dal Gazzettino, inizia con la sparizione di una e-bike, per la precisione una Lancia Genio che vale oltre 1.500 euro. Parcheggiata nel cortile di casa di Cristian, questo il nome del derubato, la bici è stata sottratta un pomeriggio sotto l’occhio delle telecamere di videosorveglianza, che hanno ripreso un uomo entrare dal cancello aperto e andarsene con il mezzo appena prelevato. Un furto premeditato secondo Cristian, che al giornale veneto spiega: “Quella bicicletta non resta mai fuori, sapeva di trovarla lì”. Immediata la denuncia ai carabinieri di Montebelluna e la pubblicazione del video sui social, con tanto di dettagli sull’identità del ladro – compreso un tatuaggio al polso sinistro – per provare a identificarlo. E poi i social hanno fatto il loro dovere di piazza digitale, permettendo al video di girare per tutta la zona fino a essere stato visto dal ladro stesso, che è stato così rintracciato dal proprietario della e-bike.

I due uomini si sono incontrati e il ladro ha provato a chiedere scusa, non potendo però restituire la bici, che ha detto di aver abbandonato proprio dopo aver visto i video. La storia non era però destinata a chiudersi così: dopo la diffusione delle immagini sia il responsabile del furto che la sua famiglia hanno iniziato chiederne la rimozione o quantomeno la cancellazione di dettagli specifici quali il cognome dell’uomo. Ormai però il video era ovunque, tanto da portare il ladro a diventare querelante, minacciando di denunciare per diffamazione chiunque continuasse a diffonderlo. Adesso le due storie, il furto e il suo video virale, sono sul tavolo della procura di Treviso, che dovrà capire se c’è stato reato anche da parte di Cristian. Da parte sua l’uomo ha confermato al quotidiano veneto di non essersi pentito della scelta di mettere online il filmato: “È venuto a casa mia e ha spaventato la mia famiglia. E la bici non l’ho più rivista”.

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