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Genova, i portuali non caricheranno il cannone Leonardo sulla nave saudita piena di armamenti: le foto

La nave carica di armamenti a cui si sarebbe aggiunto il cannone Oto Melara prodotto a La Spezia. “Da Genova non partono armamenti“, ribadiscono i sindacati
Genova, i portuali non caricheranno il cannone Leonardo sulla nave saudita piena di armamenti: le foto
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I portuali genovesi non caricheranno il cannone Leonardo destinato ad Abu Dhabi: “Da Genova non partono armamenti“, ribadiscono i delegati di Filt Cgil. È la linea tracciata nel 2019, quando la nave saudita Bahri Yanbu venne già respinta. Oggi è tornata, carica all’inverosimile: armi, munizioni, esplosivi, mezzi corazzati e carri armati. Una quarantina di camalli, saliti a bordo all’alba, ne ha verificato la presenza. Il carico, imbarcato a Dundalk (Usa), proviene da uno stabilimento militare in Alabama.

Alcuni portuali sono stati costretti da agenti a cancellare le immagini, ma qualcosa è comunque trapelato: si vedono armamenti a cui si sarebbe aggiunto il cannone Oto Melara prodotto a La Spezia, destinato a un cantiere Fincantieri negli Emirati Arabi, paese non formalmente in guerra.

Mentre ai cancelli del terminal GMT dal presidio dei lavoratori arrivava la conferma del rifiuto al carico, a Palazzo San Giorgio si registrava un cambio di clima. Dopo anni di silenzio, l’Autorità di sistema portuale ha manifestato apertura alla richiesta — avanzata da Calp e Usb — di creare un osservatorio permanente sui traffici militari. “Oggi abbiamo trovato una maggiore volontà di dialogo rispetto al passato”, ha dichiarato José Nivoi. L’ipotesi sarà discussa a settembre con Comune, Prefettura e Capitaneria.

A favorire il cambio di passo, con ogni probabilità, anche il sostegno del Comune incassato recentemente dai portuali. Solo una volta usciti dalla riunione e “rassicurati” sulla destinazione del materiale Leonardo, i lavoratori del Calp e di Usb hanno saputo del restante carico d’armi già presente a bordo e del tentativo di oscurare le prove fotografiche: “Volevate farci incazzare? Ci siete riusciti”, scrivono, annunciando un nuovo presidio venerdì mattina alle 8 al varco Etiopia.

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