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A Rimini i bagnini scioperano contro l’obbligo di lavorare anche durante la pausa pranzo

La Filcams Cgil proclama uno sciopero di otto ore per sabato 9 agosto e annuncia un corteo. L'ordinanza oggetto di protesta costringe i guardaspiaggia a sorvegliare 300 metri di mare anziché i soliti 150
A Rimini i bagnini scioperano contro l’obbligo di lavorare anche durante la pausa pranzo
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In piena estate, con le spiagge affollate, i bagnini a Rimini scioperano – lasciando le spiagge incustodite – contro l’obbligo di lavorare anche durante la pausa pranzo. Ad annunciarlo è stata la Filcams Cgil, che ha proclamato uno sciopero di otto ore per sabato 9 agosto. Lo stesso giorno, poi, il sindacato organizzerà anche un corteo che dal lungomare arriverà fino a piazzale Boscovich, invitando cittadini e turisti alla solidarietà.

La protesta arriva contro l’ordinanza che obbliga i bagnini a lavorare anche durante la pausa pranzo, dalle 12.30 alle 14.30 con turni alternati, costringendoli a sorvegliare 300 metri di mare anziché i soliti 150. Secondo Filcams Cgil, i mezzi per garantire la sicurezza della balneazione sono insufficienti e l’ordinanza che elimina la pausa pranzo garantirebbe solo apparentemente maggiore sicurezza: facendo sorvegliare ai bagnini uno specchio d’acqua grande il doppio, i rischi per i bagnanti e soccorritori sono “evidenti”. Il sindacato si dice comunque favorevole all’estensione del servizio di salvataggio, “ma a condizione che avvenga seriamente, senza gravare sui lavoratori né mettere a rischio la sicurezza”.

I gestori degli stabilimenti contestano la mobilitazione e denunciano di non essere stati coinvolti per l’organizzazione dei servizi minimi: “Nessuno ci ha convocato per organizzare i servizi minimi. Abbiamo chiesto informazioni alla Prefettura ma non ci hanno dato comunicazioni. Per noi sarà una normale giornata lavorativa”, ha detto Mauro Vanni, di Confartigianato imprese balneari, al Resto del Carlino. “L’ordinanza è nazionale, in tutti i litorali d’Italia i periodi di servizio sono gli stessi. Ma solo qui da noi scioperano”, ha aggiunto Vanni. Il sindacato ha invece accusato gli amministratori locali di immobilismo rispetto alla questione della sicurezza balneare sulla costa romagnola. L’atteggiamento di politica e amministratori viene definito come un “silenzio assordante”, ma la Cgil si dice disponibile al confronto per “una gestione più responsabile del servizio”.

Lo sciopero a Rimini si inserisce in un contesto già complicato: non solo i numeri di presenze al momento non soddisfanno gli operatori, ma la stagione è soprattutto turbata dalla continua incertezza sulle concessioni balneari che riguarda tutta Italia.

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