“Questi sono venuti in Parlamento e hanno raccontato una caterva di bugie, soprattutto Nordio. È un dato di fatto evidente, che non è un reato, perché del caso giudiziario se ne occuperanno i magistrati. Ma un governo che viene in Parlamento e racconta un’incredibile caterva di fregnacce è un dato politico“. Così a Omnibus (La7) il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, commenta la decisione del Tribunale dei ministri, che ha chiesto l’autorizzazione a procedere contro i ministri Nordio, Piantedosi e il sottosegretario Mantovano, accusati di aver volontariamente favorito la fuga del generale libico Almasri, ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità, ignorando il mandato d’arresto, ordinandone l’espulsione e organizzandone il rimpatrio con un volo dei servizi segreti.
L’ex presidente del Consiglio si pronuncia sul segreto di Stato: “Se lo avessero messo, sarebbe stato meglio. Se tu ritieni che un torturatore, violentatore di bambini, un esecutore materiale di omicidi debba essere scarcerato lo fai per un interesse nazionale (e io non sono d’accordo e non lo avrei fatto), ma se avessero seguito questa strada qui, avrebbero dovuto parlare il linguaggio della franchezza e dire ‘è una questione talmente grave che ci mettiamo il segreto di Stato e amen'”.
Ma per Renzi il problema più grave non è la mancata applicazione del segreto di Stato. “Io invece credo che in questa vicenda ci siano tre cose sconvolgenti. La prima è che, come emerge dalle carte in maniera evidente, la Meloni fa la bella statuina. I giudici non vanno avanti sulla Meloni perché, dall’analisi delle testimonianze e dei documenti, dicono che la Meloni di queste cose non si sia occupata e non abbia avuto un ruolo effettivo. Questo è fantastico, è un’immagine metaforica incredibile – continua – Noi abbiamo una presidente del Consiglio che è straordinariamente fotogenica, viene bene nelle foto opportunity e fa dei reel meravigliosi. E la usano per quello: per fare la bella statuina. Ma il governo lo ha in mano il sottosegretario Mantovano, che tira i fili dei vari ministeri facendo fare anche delle figure un po’ da comprimari a Nordio ed altri. La verità è che la Meloni non governa, ma fa la bella statuina”.
E aggiunge: “Il secondo punto è che la Meloni dice: ‘I magistrati mi stanno sabotando’. È vero. Faccio tre nomi di magistrati che la stanno sabotando: Alfredo Mantovano, toga bruna e sottosegretario a Palazzo Chigi, Carlo Nordio, ministro della Giustizia, e questa incredibile capo di gabinetto del ministro Nordio, Giusy Bartolozzi, la cui evidente impronta su questa vicenda è clamorosa e non so che tipo di conseguenze potrà avere. Se io fossi Nordio, separerei la mia carriera dalla sua“.
Renzi, infine, sottolinea: “Il terzo e ultimo punto è questo: se questi sono così pasticcioni (voglio essere carino e non dico che sono incapaci e fascisti) nel gestire vicende di sicurezza nazionale, intercettano i giornalisti, utilizzano i servizi segreti come la propria milizia privata, ma vi rendete conto, cari italiani, che cosa stanno facendo con i vostri soldi, con le vostre tasse, con il problema dei tassi e dell’inflazione? – conclude – Sono talmente pasticcioni nel gestire una vicenda del genere che quegli italiani che oggi stanno organizzando le sacre in piazza a ferragosto hanno un livello di professionalità incredibilmente più efficace del livello di dilettantismo di Alfredo Mantovano e company”.