Il mondo FQ

Chiude la stazione di Porta Genova, un altro snodo strategico che si poteva salvare

Sbocco sulla metro per i pendolari di Milano, 7 minuti dal centro e 3 dalla movida dei Navigli oltre a collegare un sacco di linee urbane. Il sito non è mai stato sviluppato come si deve
Chiude la stazione di Porta Genova, un altro snodo strategico che si poteva salvare
Icona dei commenti Commenti

di Giovanni Muraca

È arrivato quel momento. Quello che segna un prima e un dopo soprattutto se si parla di posti iconici che hanno fatto la storia di una città. In un’ ottica di mobilità sostenibile, sullo sfondo di grattacieli che spuntano come funghi e palazzi che magicamente lievitano di venti piani, arriva anche la chiusura di una delle stazioni più centrali della città meneghina: Porta Genova.

Stabile costruito nel 1870 dove ai tempi partivano i treni verso ovest, la stazione si è vista tagliare sempre di più il traffico sin dal 1931, anno in cui il nodo ferroviario fu riorganizzato con l’arrivo della nuova Stazione Centrale che conosciamo ora e che, fino a quei tempi, era in via Melchiorre Gioia.

Porta Genova faceva parte della cintura ovest, quella che fino all’arrivo dell’attuale colosso in piazza Duca D’Aosta, attraversava l’attuale via Elba per poi congiungersi al vecchio capolinea di Porta Sempione e ricollegarsi, più a Nord, allo scalo Farini e alle linee di quel versante (Varese, Torino, cintura est). Un nodo strategico che ogni città, in qualche modo, ha poi valorizzato (vedi le S-Bahn e la metropolitana di Vienna: le attuali linee metropolitane U4 E U6 e linea S45 nascono dalle ceneri delle vecchie tranvie). Noi, invece, abbiamo ben pensato di smantellare per poi riproporre lo stesso tracciato con lavori massivi per una futura “Circle Line” che è ancora sulla carta dal 2011.

Siamo abituati a smantellare per poi creare le stesse identiche cose a costi molto più elevati (vedi anche Tram di Firenze e Bologna).

La stazione in questione è strategica da ogni punto di vista. Sbocco sulla metropolitana per i pendolari, 7 minuti dal centro e 3 dalla movida dei Navigli oltre a collegare un sacco di linee urbane. Il sito non è mai stato sviluppato come si deve pur avendone le potenzialità.

Se fino al 1931 la linea che è tuttora servita, la Milano-Mortara, aveva arrivo/ destinazione dalla vecchia Centrale, perché questo non è stato tenuto in qualche modo? La linea, che attualmente rimane tronca alle spalle dei navigli, è una linea anch’essa sottovalutata. Eppure è un’arteria che sposta molte persone che arrivano dai paesi limitrofi e centri grossi come Abbiategrasso, Vigevano e la stessa Mortara. Purtroppo è stata classificata da Legambiente come una delle linee peggiori d’Italia che non è un buon biglietto da visita.

Perché allora tutti questi problemi? A mio avviso non è stato speso il necessario per rendere la linea competitiva eccetto, dopo anni, l’arrivo di un nuovo treno “Caravaggio” per dare il contentino ai pendolari. Si è deciso di chiuderla per deviare il traffico su Milano Rogoredo (altra stazione ad alta frequentazione) che, sì, è più strategico e anche più logico per gli interscambi che avrà con l’alta velocità e le principali linee suburbane e regionali, ma è anche vero che girando il traffico sulla cintura Sud, dove attualmente viaggiano i treni della “S9” – la quale anche lei ha una storia di soppressioni e ritardi mostruosi – e l’arrivo delle Olimpiadi (la stazione di Porta Romana – stazione del villaggio olimpico – è su questa linea) creerà notevoli disagi per il solito problema dell’imbottigliamento del traffico.

Eppure la soluzione c’era e si poteva fare: lungo il Ponte delle Milizie si poteva collegare Porta Genova attraverso un binario che toccava l’attuale deposito della M4 alla rete nazionale non solo verso Ovest, ma anche verso la cintura Sud per aumentarne l’attrattività e permettere di inserire nuovi servizi anche suburbani.
Invece, si è preferito abbandonarla a sé stessa nel suo decadimento che, anno dopo anno, ha visto peggiorare anche la zona antistante (seppur – vista la posizione – i prezzi delle case sono stellari).

Ma si sa, investire su infrastrutture funzionali non è cosa che ci appartiene. Meglio abbattere, smantellare e riproporli dopo 30 anni a costi più che raddoppiati, magari con qualche scandalo annesso.

Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione