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Stato di agitazione per i 1.000 dipendenti di Gucci in Italia: “L’azienda non versa i 600 euro previsti dal pacchetto welfare”

I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs parlano di "comportamento del tutto strumentale" e accusano l'azienda di "prendersi gioco dei lavoratori che ogni giorno si impegnano nei punti vendita e che attendevano l'importo"
Stato di agitazione per i 1.000 dipendenti di Gucci in Italia: “L’azienda non versa i 600 euro previsti dal pacchetto welfare”
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I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato lo stato di agitazione dei circa 1.000 dipendenti di Gucci Italia. È il risultato del rifiuto dell’azienda a erogare l’importo welfare previsto dal contratto integrativo in ultravigenza. La direzione aziendale, dicono i sindacati, aveva fornito precise garanzie sull’erogazione anche per il 2025 del pacchetto welfare introdotto con l’integrativo sottoscritto nel luglio 2022 e scaduto il 31 dicembre 2024. Si parla di 600 euro, quando una borsa griffata (magari pagata ai terzisti poche decine di euro) arriva a costarne oltre 4mila. Ma il marchio che fa capo al gruppo Kering intende vincolare il versamento a una revisione del sistema di incentivi in vigore nel triennio precedente.

“L’azienda, con un comportamento del tutto strumentale, ha fatto trascorrere tempo prezioso, prendendosi gioco dei lavoratori che ogni giorno si impegnano nei punti vendita e che attendevano l’importo welfare”, si legge nella nota sindacale unitaria. “Non cadremo nella logica di uno scambio al ribasso che tolga tutele da una parte per spostarle da un’altra”. I sindacati considerano “molto grave” l’atteggiamento dell’azienda e annunciano possibili azioni sindacali a livello territoriale.

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