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Csm, Daniele Porena è il nuovo membro laico di FdI: il giurista perugino (con un passato in An) eletto al posto di Natoli

La fumata bianca al terzo scrutinio con 333 voti. Classe 1976, il costituzionalista è stato consigliere comunale nel capoluogo umbro e ha sfiorato la candidatura a sindaco
Csm, Daniele Porena è il nuovo membro laico di FdI: il giurista perugino (con un passato in An) eletto al posto di Natoli
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Daniele Porena, professore ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Perugia, è il nuovo componente laico del Consiglio superiore della magistratura in quota Fratelli d’Italia. Il Parlamento in seduta comune lo ha eletto con 333 voti, provenienti dal centrodestra, al terzo scrutinio, quando il quorum è sceso a tre quinti dei votanti (nelle prime due votazioni, andate a vuoto, servivano invece i tre quinti dei seicento componenti l’assemblea). Le schede bianche sono state 123 (delle opposizioni), le nulle 21. Porena, classe 1976, prende il posto di Rosanna Natoli, avvocata ed esponente di FdI vicinissima al presidente del Senato Ignazio La Russa, dimessasi dopo lo scandalo che l’ha travolta la scorsa estate: da membro della Sezione disciplinare del Csm – il tribunale interno che giudica sugli illeciti deontologici delle toghe – aveva incontrato in privato una giudice sotto processo proprio di fronte a quel collegio, dandole suggerimenti sulla strategia difensiva, rivelandole gli umori della camera di consiglio e affermando di essersi interessata al suo caso perché “amica degli amici” (l’audio). Sospesa dal Consiglio da settembre dello scorso anno, Natoli ha rifiutato di dimettersi per mesi, lasciando ufficialmente l’incarico soltanto a giugno.

Anche il nuovo consigliere ha un profilo vicinissimo al partito di Giorgia Meloni: nel 2004, a 28 anni, è stato eletto consigliere comunale a Perugia per Alleanza nazionale, la forza politica di cui Fratelli d’Italia ha raccolto l’eredità. Dieci anni dopo, nel 2014, è stato in lizza fino all’ultimo per una candidatura a sindaco, poi tramontata in favore di quella di Andrea Romizi (che vinse). Nei mesi scorsi ha tentato senza successo la corsa al ruolo di rettore dell’ateneo del capoluogo umbro. Come ha rivelato il fattoquotidiano.it, il suo nome per il Csm è stato lanciato a sopresa da Franco Zaffini, senatore perugino di FdI, e subito rivendicato dallo stesso La Russa, tanto che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, irritato per non essere stato coinvolto, si è sfogato con il presidente del Senato: “Ignazio, ma non ti è bastata la faccenda di Natoli?”. L’elezione di Porena riporta a pieno organico la pattuglia dei laici di centrodestra al Csm, che per quasi un anno hanno dovuto rinunciare a un voto in plenum: una novità pesante in vista delle prossime nomine, a partire da quella del primo presidente della Corte di Cassazione, in programma il 4 settembre alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella.

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