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“Ha speronato una moto d’acqua della Polizia”: 37enne arrestato a Ischia. Ma il suo legale posta il video: “Tutto falso”

Secondo la versione delle forze dell'ordine, l'uomo è fuggito dopo un controllo e non si è fermato all'alt. Il giudice non ha convalidato l'arresto e lo ha liberato
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Avrebbe speronato di proposito un acquascooter della Polizia per evitare il sequestro della propria barca. Con quest’accusa un 37enne ingegnere napoletano è stato arrestato in flagranza sabato nelle acque di Ischia, per poi venire liberato lunedì dal Tribunale di Napoli, che non ha convalidato l’arresto. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, l’imbarcazione dell’uomo era risultata priva di assicurazione a un controllo e quindi sottoposta a fermo amministrativo: lui però aveva provato a fuggire dirigendosi al largo. Intercettato dagli agenti a bordo di due moto d’acqua, non si sarebbe fermato all’alt e con una manovra azzardata avrebbe speronato uno dei mezzi, facendo cadere in acqua il poliziotto alla guida, curato in ospedale e dimesso con una prognosi di cinque giorni. Da qui l’arresto per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, insieme a una denuncia per danneggiamento dei beni dello Stato, violazione dei sigilli e inosservanza di norme sulla sicurezza della navigazione.

Immediatamente dopo la diffusione della notizia, però, i legali dell’arrestato hanno contestato la versione dell’accusa, basandosi su un video dell’incidente, pubblicato in diretta sui social, che, sostengono, scagiona completamente l’ingegnere, mostrando come l’incidente sia stato del tutto fortuito: si tratta, spiega l’avvocato Angelo Pisani, di “una manovra errata del motociclista“, che “sbaglia virata per via dell’onda di risacca “finendo addosso all’imbarcazione del 37enne. “Le immagini documentano in modo inequivocabile una dinamica profondamente diversa rispetto a quella riportata nei comunicati ufficiali e nei resoconti giornalistici”, affermano gli avvocati Angelo Pisani e Marco Cioffi. “È assurdo e preoccupante che il nostro assistito sia stato condotto in carcere per una dinamica come quella documentata fortunatamente in questo video: approfondiremo a 360 gradi la vicenda, con l’obiettivo di far emergere tutta la verità”.

I legali hanno depositato le immagini di fronte al giudice, che però ha scelto di non acquisirle e ha liberato l’indagato (il pm aveva chiesto la misura cautelare dell’obbligo di firma). “Siamo molto soddisfatti del fatto che il giudice abbia accolto in pieno la nostra linea difensiva”, commentano gli avvocati Pisani e Cioffi. “Dispiace solo che un giovane per bene abbia dovuto vivere l’esperienza della detenzione per una vicenda che non meritava affatto una misura simile”, denunciano.

Video avvocato Angelo Pisani

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