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Terrorismo, perquisizioni in tutta Italia nei confronti di minori tra i 13 e i 17 anni

I minori, secondo le prime ricostruzioni, militano in contesti estremisti di matrice suprematista, accelerazionista, antagonista e jihadista
Terrorismo, perquisizioni in tutta Italia nei confronti di minori tra i 13 e i 17 anni
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Tutti minorenni, alcuni giovanissimi, anche di 13 anni. Accusati di terrorismo. Di matrice suprematista, accelerazionista, antagonista e jihadista. Sono stati perquisiti in 22 dalla Polizia, in diverse regioni d’Italia, dalla Lombardia alla Puglia passando per la Liguria e la Sardegna, su delega di diverse procure presso i Tribunali per i minorenni.

In Sardegna sono stati perquisiti due 15enni residenti in provincia di Oristano e un 17enne residente nella provincia di Sassari, questo connesso a un’indagine che aveva portato in carcere nel 2024 un 19enne per arruolamento con finalità di terrorismo commesso per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale e religioso e propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa.

Interessati dalle perquisizioni anche un minore di 13 anni residente in provincia di Cosenza, un 17enne residente nella provincia di Messina e un 15enne residente nel padovano, a loro volta connessi a un’indagine che la scorsa primavera aveva interessato un 14enne di Oristano, che all’epoca aveva consegnato agli inquirenti un fucile a pompa giocattolo, privo di tappo rosso, con impresse numerose scritte e simboli riconducibili alla galassia suprematista, nonché i nomi dei noti attentatori Anders Breivik, Stephans Balliet, Alexandre Bissonnette e Patrik Crusius.

In Lombardia sono scattati i controlli su due 17enni residenti tra Mantova e Cremona, e un 15enne di Bergamo, i cui nomi erano emersi durante un’indagine a carico di un 14enne perquisito a febbraio dalle Digos di Torino e di Alessandria, per propaganda e istigazione a delinquere per aver pubblicato on line contenuti di natura nazista e antisemita. In provincia di Milano le attività si sono concentrate su un 16enne, autore di messaggi pubblicati su canali Telegram riconducibili alla destra suprematista, mentre in Toscana altri giovani coinvolti, due di Arezzo – di 14 e 17 anni – e un 15enne della provincia di Firenze.

Su di loro le attenzioni della Digos erano iniziate in marzo dopo alcuni episodi di imbrattamento contrassegnati da un tono discriminatorio, suprematista e antisemita. In provincia di Livorno due i minori perquisiti, di 14 e 16 anni, responsabili di aver realizzato e fatto esplodere un ordigno all’esterno di una scuola superiore, durante l’orario delle lezioni lo scorso fine maggio. Rinvenuti e sequestrati i dispositivi telefonici e informatici in uso agli indagati che verranno analizzati, anche se a una prima visione hanno mostrato la presenza di numerose chat d’area estremista (sia di matrice jihadista che suprematista). Nella casa dei giovani manuali, documenti, riproduzioni di arme, giacche militari, passamontagna anche di tipo militare, materiale per l’addestramento soft air e una divisa delle SS.

Situazione simile per due 16enni genovesi accusati di propaganda fascista a scopo di raccogliere proseliti. In Emilia perquisiti due 17enni, questa volta nell’ambito dell’antagonismo di piazza, attenzionati dopo una manifestazione non autorizzata che si era svolta a Bologna a gennaio, dopo la morte del 19enne Rami Elgaml a Milano.

In quell’occasione i due avevano danneggiato con armi improprie telecamere, vetrine di esercizi commerciali e banche presenti sul percorso del corteo. Se sempre nella regione, a Ravenna questa volta, perquisito un 17enne nell’ambito delle attività di contrasto alla minaccia jihadista. Il ragazzo aveva avuto contatti online con canali legati alla propaganda jihadista tra cui l’”Al-Raud Media Archive”, spazio riconducibile all’Islamic State in cui si può consultare materiale jihadista proveniente dai canali mediatici del Califfato. Contenuti che, è emerso dai controlli, il ragazzo condivideva poi in diversi gruppi WhatsApp.

Su delega della Procura dei Minori di Taranto, è stato perquisito un 15enne indagato per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa e per porto illegale di armi in luogo pubblico, il quale, nel corso di una conversazione in chat con altro minorenne indagato a Venezia, aveva affermato di essere stato membro dell’associazione suprematista “The Base” e di occuparsi della fabbricazione di ordigni artigianali. Un controllo anche a Catanzaro, dove un ragazzo di 17 anni è risultato partecipante ad un gruppo WhatsApp all’interno del quale sono stati condivisi contenuti correlati all’estremismo islamico e all’ideologia nazifascista.

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