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“Licenziata perché incinta. E mi hanno dato dell’ingrata”: la denuncia della pallavolista Asia Cogliandro

Protagonista degli ultimi anni con la maglia di Perugia, adesso è stata messa alle strette dalla società dopo aver scoperto della gravidanza
“Licenziata perché incinta. E mi hanno dato dell’ingrata”: la denuncia della pallavolista Asia Cogliandro
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C’è una storia che stride con un periodo incredibilmente ricco di successi per la pallavolo femminile italiana. È quella denunciata da Asia Cogliandro, pallavolista che da 15 anni gioca tra A2 e A1, in un’intervista a La Stampa. Cogliandro ha infatti dichiarato che è stata tagliata fuori dal Black Angels Perugia Volley. Il motivo? È incinta. A gennaio ha scoperto la gravidanza e l’ha comunicato alla società che – dopo gli auguri – le ha chiesto di andare via. “Sono stati lapidari, volevano proprio che mi levassi di mezzo – spiega Cogliandro -. Ho proposto di aiutarli a gestire i social o di darmi un lavoro d’ufficio per i mesi che mancavano, purtroppo il loro unico intento era sbarazzarsi di me”.

Cogliandro spiega poi di aver provato a trovare altre soluzioni, quantomeno iniziali, prima di prendere una decisione drastica. “Ho persino ipotizzato di congelare il contratto, fino al rientro, alle stesse condizioni. Io in carriera ho avuto degli infortuni: mentre sei ferma ti pagano, se sei incinta sei da allontanare”. Oltre al danno, la beffa: “Mi hanno dato dell’ingrata, mi hanno minacciata. Lo sport che amavo ora mi disgusta. Non ne voglio più sapere di quel mondo”. La giocatrice, che a Perugia ha vinto anche un campionato di Serie A2, definisce la sua avventura come “una grande storia d’amore finita con una inconcepibile violenza psicologica di cui non capisco proprio il motivo”. Non è nemmeno la prima volta che nella pallavolo femminile accade una cosa del genere.

La nota della Federvolley

“Ho letto questa mattina con amarezza la vicenda relativa ad Asia Cogliandro. Desidero esprimere ad Asia la mia piena solidarietà personale e quella di tutta la Federazione Italiana Pallavolo”, ha commentato la vicenda il presidente Fipav Giuseppe Manfredi. “La maternità non può mai essere vista come una colpa, né tantomeno come un ostacolo alla carriera di una sportiva. Proprio per questo, come Federazione qualche anno fa, abbiamo voluto dare un segnale concreto, istituendo ‘La maternità è di tutti’ – ha aggiunto – , un fondo dedicato alle atlete che diventeranno madri, in maniera da accompagnarle e sostenerle in un momento così importante della loro vita. Dall’attivazione del fondo abbiamo già sostenuto molte atlete che ne hanno fatto richiesta”. Il presidente Fipav ha poi proseguito: “Posso garantire che la FIPAV continuerà ad essere in prima linea su questo tema, oltre a vigilare affinché episodi di questo tipo non trovino spazio nel nostro movimento. Allo stesso tempo per correttezza, mi riservo di approfondire la vicenda con la società coinvolta, così da avere più elementi a disposizione”.

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