L’Italia del basket sogna un futuro con loro: chi sono i 12 campioni europei Under20
Storie di rivalsa con un background migratorio. Figli di genitori immigrati, nati e cresciuti in Italia, oggi sono il futuro del movimento sportivo (come accade da diversi anni in Francia). Non solo nell’atletica. Da oggi il basket italiano scopre e vince grazie anche alla sua “seconda generazione”. Dodici anni dopo, il trionfo agli Europei U20 dell’Italbasket è un manifesto storico. È il successo di una realtà in crescita e di un gruppo che, nonostante qualche scetticismo di natura extra sportiva (sì, le accuse di razzismo), è stato in grado di arrivare fino in fondo. È la prima volta – dopo anni da vice in Nazionale – di coach Alessandro Rossi. Ma “la copertina è per i ragazzi”, ha sottolineato nel postpartita. Dal talento puro di Francesco Ferrari alla solidità di Elisee Assui, passando per l’energia di Torresani e la fisicità di Marangon: chi sono i talenti del domani, quelli che fanno sognare l’Italia del basket, i vincitori della medaglia d’oro a Heraklion.
L’MVP Francesco Ferrari: il futuro è nelle sue mani
È il volto della Nazionale del futuro. Con l’U20 ha fatto jackpot: medaglia d’oro, quintetto ideale della manifestazione e MVP del torneo. Cosa chiedere di meglio? Francesco Ferrari ha tutto per diventare una stella: è alto, tecnico, atletico, veloce con i piedi e sa fare canestro in qualsiasi modo. Il classe 2005, cresciuto cestisticamente a Borgomanero – il suo nome è diventato di dominio pubblico per i 66 punti segnati in una gara del Campionato Under 19 – oggi è un punto fermo della Gesteco Cividale, club di Serie A2 (con cui ha da poco firmato il rinnovo). Come dimostrato a Eurobasket contro gli avversari di pari età la differenza è abissale, ma per fare il salto definitivo – verso la Serie A e l’Eurolega – servirà una maggiore fisicità. I palloni più importanti, però, passano sempre dalle sue mani.
L’atletismo e l’incoscienza di David Torresani
Talento naturale e buone doti atletiche, soprattutto in campo aperto. Tra i migliori della spedizione azzurra, David Torresani è il perfetto prototipo di playmaker del futuro. Nato in Italia da padre nigeriano e mamma veronese, la carriera del classe 2005 si sviluppa a Treviso. Nel mezzo una breve parentesi nel settore giovanile dello Sparta Bertrange, in Lussemburgo. Quest’anno sono arrivati i primi minuti in Serie A: Torresani è stato riconfermato anche per la prossima stagione e il suo allenatore sarà proprio Alessandro Rossi. Si ispira a Kobe Bryant, Kevin Durant e Kyrie Irving: in campo, un po’ di sana incoscienza non manca mai. Ora, l’opportunità di diventare un giocatore completo e maturo in entrambi i lati del campo.
Elisee Assui, il “Tanquete” di Varese
Nato e cresciuto cestisticamente a Varese (da genitori provenienti della Costa d’Avorio) – prima alla Robur et Fides poi alla Openjobmetis – Elisee Assui sta imparando a convivere con la Serie A. Soprannominato “Il Tanquete” (il “piccolo carrarmato”) da Luis Scola e “Big Eli” dai suoi compagni di squadra, il campione U20 ha un sogno nel cassetto: giocare in Eurolega. Nella finale in Grecia, c’è la sua firma soprattutto grazie alla tripla che chiude la partita. Giocatore dal grande potenziale, Assui ha tutto per poter sfruttare al meglio la sua fisicità sotto canestro. E il contesto Varese è perfetto per crescere senza pressioni.
Prince Charles Atamah e la pallacanestro: tutto merito di un suo compagno di scuola
Prima il calcio, poi la pallavolo cercando di seguire i consigli della sorella. Nel destino di Prince Charles Atamah, però, c’è la pallacanestro: la svolta arriva all’età di 11 anni grazie a un suo compagno di scuola che lo convince a provare questo sport. L’inizio non è dei migliori: “Il primo allenamento è stato un disastro, la palla sbatteva contro il tabellone e tornava indietro”. Con il tempo Atamah cresce sotto tutti i punti di vista: da Prato si trasferisce a Bassano. Oggi è il capitano dell’Orange1 Bassano Basket, una delle migliori Academy d’Europa. Il sogno, e l’obiettivo, è quello di diventare un professionista.
La crescita esponenziale di Osawaru Andrew Osasuyi
Dalla Serie D alle Finali Nazionali con Borgomanero, tutto in pochi mesi. La crescita esponenziale del centro Osawaru Andrew Osasuyi non è passata inosservata: da una piccola società di Novara alla finale con l’Italbasket, il classe 2005 non è stata una semplice comparsa. E nella finale contro la Lituania ha anche sfiorato la doppia doppia (9 punti e 9 rimbalzi). Dopo un Europeo di alto livello, il professionismo non è più solo un sogno.
Il recordman Stefano Trucchetti
Era il 2019 quando Stefano Trucchetti diventa, per qualche giorno, il 12enne più famoso d’Italia: capace di segnare 92 punti in una singola gara (contro quella che oggi è la sua squadra, la Dinamo Sassari), la carriera del classe 2006 è stata da subito tracciata. Desio, Borgomanero, poi il ritorno in Sardegna. Per dire la sua anche in Serie A.
L’esplosività di Leonardo Marangon, leader carismatico di Cividale
Insieme a Francesco Ferrari è la coppia più interessante e versatile del prossimo campionato di A2. Protagonista con la maglia di Cividale, Leonardo Marangon non è più una sorpresa: insieme al suo amico – e compagno di squadra – è destinato ben presto al piano superiore. Fisicità ed energia sono il motore del suo gioco. Un aspetto del suo gioco da migliorare? Sicuramente le scelte e la pericolosità in fase offensiva.
Leonardo Valesin, talento precoce
La carriera di Leonardo Valesin parte con il botto: vince il primo di MVP a 14 anni in un torneo in Spagna disputato con la maglia del Real Madrid. Poi Bassano del Grappa, una breve parentesi in Germania a Bonn e il ritorno in Italia: prima Treviglio, poi Crema in Serie B. Dal prossimo anno, Valesin giocherà a Piacenza (sempre in Serie B).
Pietro Iannuzzi: un talento in laguna
Guardia tiratrice pura, con un piede tra la Serie A e l’NCAA americana. Nato a Torino, ma con il cuore a Venezia: da 5 anni alla Reyer, Pietro Iannuzzi conosce bene il Pala Taliercio. Davanti a 4000 persone ha segnato i suoi primi punti in Serie A e, nello stesso anno, ha vinto la Reyer School Cup, torneo che coinvolge 64 istituti superiori del Veneto e oltre 50mila studenti.
Theo Airhienbuwa: a Trento per continuare a crescere e “volare”
Il suo cognome è già un indizio, il nickname sui social una conferma: Theo Airhienbuwa, “Air Theo”, salta davvero in alto. La sua è una vita parallela tra il campo e gli studi: con una forte predisposizione per le materie umanistiche, Airhienbuwa ha lasciato Verona e l’A2 per affrontare la sua prima avventura in Serie A con Trento (luogo perfetto per i giovani). Atleta esplosivo, veloce, capace di attaccare il ferro con forza: dopo un grande impatto con le giovanili, ora la nuova avventura negli Usa. Giocherà in NCAA a Tulsa, Oklahoma.
Mattia De Martin, giocatore completo
L’infortunio in semifinale contro la Serbia lo ferma sul più bello: ma nel percorso azzurro c’è anche la firma di Mattia de Martin, ala classe 2005 che ha appena concluso la stagione con il doppio tesseramento tra Vanoli Cremona e Sansebasket. Con movimenti spalle a canestro di grande qualità, nel suo bagaglio tecnico c’è anche il tiro da tre punti. Non a caso, il primo canestro in Serie A arriva proprio dall’arco.
Il lungo Giacomo Zanetti
Alto e incisivo: Giacomo Zanetti è stato uno dei protagonisti della stagione 2024/2025 in Serie B con la maglia di Treviglio Basket. Nel suo passato c’è l’avventura vincente con Borgomanero (insieme a Ferrari). Con gli Azzurri a Eurobasket, tocca quota 10 punti (e 8 rimbalzi) contro l’Islanda. Ora lo aspetta una nuova stagione da protagonista, sempre con il club lombardo.