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Abbonamenti negati agli ultras, i legali di oltre 50 tifosi: “L’Inter non ha fornito motivazioni, nessuno di loro ha avuto un Daspo”

Una lettera al club chiede spiegazioni specifiche per la scelta di inserire queste persone tra i soggetti "non graditi". Se non arriveranno, si passerà alle vie legali
Abbonamenti negati agli ultras, i legali di oltre 50 tifosi: “L’Inter non ha fornito motivazioni, nessuno di loro ha avuto un Daspo”
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Il muro contro muro era prevedibile. E così dopo che l’Inter ha stilato la sua lista nera dei tifosi ritenuti “non graditirespingendo la richiesta di rinnovo dell’abbonamento, domenica i legali Mirko Perlino e Mario Bobbio per conto di oltre 50 persone hanno scritto una lettera al club chiedendo le motivazioni specifiche per ognuno di questi 50 soggetti considerati “indesiderati”. Se queste non arriveranno e non saranno esaustive o “pretestuose”, viene spiegato, si passerà alle vie legali.

La scelta della società, come è noto, è legata all’inchiesta Doppia curva che ha recentemente portato alle condanne di primo grado di buona parte dell’ex direttivo della curva Nord. Un tentativo di fare pulizia, consigliato anche dalla Procura, che già si era visto prima della finale di Monaco di Baviera quando al tifo organizzato è stata negata la richiesta di biglietti. La società nerazzurra non è mai stata coinvolta nell’indagine, né per la legge 231 sulla responsabilità degli enti, né per responsabilità singole, nonostante dalle carte e dalle dichiarazioni del pentito Andrea Beretta siano emersi rapporti con alti dirigenti e giocatori. Tanto che due tesserati hanno patteggiato una multa con la giustizia sportiva proprio per i rapporti con gli ultras poi accusati di associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso.

Il rischio per il club di un commissariamento è dunque sempre alle porte. Un inciampo clamoroso che i vertici vogliono evitare. E per questo oltre ad aver bandito gli striscioni per il prossimo anno e aver messo telecamere ai tornelli con il riconoscimento facciale, hanno dato vita alle black list nelle quali dovrebbero finirci quei tifosi destinatari di Daspo e già Daspati, coloro che hanno avuto sanzioni amministrative nell’ambito dello stadio o abbiamo partecipato a manifestazioni violente. Criteri netti apparentemente. Criteri che però, per come viene spiegato dai legali, non vengono illustrati a coloro che si vedono respinto il rinnovo perché considerati “indesiderati”.

Infatti, si legge nella lettera inviata al club, “al momento dell’esercizio di prelazione per sottoscrivere l’abbonamento 2025-2026 inopinatamente tutti i nominativi sono stati bloccati a causa di presunti errori nella compilazione dei dati”. Solo in un secondo momento e solo informalmente, quando i tifosi si sono recati nei luoghi per il rinnovo gli è stato “riferito che rientrano tra i soggetti cosiddetti non graditi alla Società”. Da qui la precisazione dei legali per i quali “nessuno dei soggetti rappresentati è attualmente sottoposto ad alcun provvedimento limitativo delle libertà personali emesso dall’Autorità Giudiziaria”. Per questo, proseguono i legali, “si chiede di poter conoscere le motivazioni che hanno indotto la Commissione esaminatrice a ritenere i soggetti ‘non graditi’, le condotte illecite, e gli elementi a sostegno dei provvedimenti adottati” perché “una tale esclusione riteniamo configuri una grave limitazione della libertà personale e della libertà di partecipazione ad eventi pubblici nonché una violazione dei diritti dei consumatori”. Insomma, il muro contro muro è evidente.

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