Il mondo FQ

Caso Almasri, le opposizioni chiedono le dimissioni di Nordio. Il ministro in Aula: “Bufale per fermare la riforma della giustizia”

Il guardasigilli risponde in inglese alle richieste di dimissioni: "Sa cosa ha detto il generale McAuliffe nell’assedio di Bastogne? Nuts!‘”. Termine che venne inteso come “andate all’inferno!”
Icona dei commenti Commenti

Mentre i partiti di opposizione chiedono le sue dimissioni – dopo le ultime rivelazioni sul caso Almasri, come quelle pubblicate oggi dal Fatto Quotidiano – il ministro Carlo Nordio non pensa lontanamente al passo indietro: “Siamo in dirittura d’arrivo di una riforma epocale della giustizia. Le provano tutte per rallentarla o intimidirci a costo di inventarsi delle bufale solenni“, dichiara al question time in Senato. Le ultime rilevanti novità sulla vicenda del generale libico arrestato a gennaio perché accusato dalla Cpi di crimini di guerra e subito dopo rilasciato e riportato in Libia con tanto di volo di Stato, per il ministro sono solo “chiacchiericcio riportato dalla stampa” che, ribadisce, “è completamente infondato. Novità che, però, smentiscono quanto dal ministro dichiarato nella sua informativa, tanto che le opposizioni hanno chiesto le sue dimissioni per avere mentito al Parlamento. “Sa cosa ha detto il generale McAuliffe nell’assedio di Bastogne? ‘Nuts!‘”, risponde. sul punto, sorridendo ai cronisti a margine del suo intervento a Palazzo Madama. E il riferimento è al termine utilizzato dal generale americano alla richiesta di resa dei tedeschi nel 1944, un parola che può essere tradotta come “balle!” o anche “andate all’inferno!”.

Le altre citazioni – E continua con le citazioni rispondendo alle parole del senatore del Pd Filippo Sensi (che aveva detto “Da oggi noi la consideriamo dimissionario“): “Mi chiede cosa avrebbe detto Churchill le dico ‘wishful thinking’, in latino è ‘putant quod cupiunt‘ (c’è gente che crede vero quello che desidera, ndr). Voi pensate che io sia dimissionario perché è questo il vostro desiderio ma ripeto è un ‘wishing thinking‘ e vi posso assicurare ‘hic manebimus optime‘”, tradotto “qui staremo benissimo”, questa volta citazione di Tito Livio.

Le novità – Nordio pertanto insiste sulla sua posizione. Le indiscrezioni trapelate dall’indagine del tribunale dei ministri – giunta quasi alla sua conclusione – fanno riferimento al riscontro che fin dal primo pomeriggio di domenica 19 gennaio (poco dopo l’arresto di Almasri) la capo di gabinetto del ministro, Giusi Bartolozzi, sapeva ciò che stava avvenendo e diede le indicazioni ai magistrati del Dipartimento degli affari di Giustizia di parlarsi con cautela, facendo riferimento a chat criptate. Quindi il ministero della Giustizia sapeva tutto fin dalle prime ore: un dettaglio che contraddice quanto dichiarato da Nordio nella sua informativa in Parlamento del 5 febbraio scorso. Circostanza che ha portato le opposizioni a chiedere le sue dimissioni e i chiarimenti della premier Giorgia Meloni.

Nordio: “Nulla di nuovo” – “Sul caso Almasri non c’è alcuna fuga semplicemente perché non c’è nulla di nuovo sotto il sole. Quello che ho detto a suo tempo in Parlamento è quello che direi ancora oggi. La situazione non è assolutamente mutata”, ha ribadito oggi Nordio al Senato durante il Question Time rispondendo alla senatrice di Italia Viva Raffaella Paita che si è detta sorpresa di vederlo in Aula ipotizzando una fuga. “Il chiacchiericcio che è stato riportato dalla stampa è completamente infondato e quindi se sarà necessario chiariremo al momento opportuno eventuali altre novità. Novità che al momento non si presentano se non come eventuali violazioni di atti riservati di cui non si riesce a capire come qualcuno sia arrivato in possesso”, aggiunge il guardasigilli sottolineando, sul punti, che “anche questo sarà eventualmente oggetto da parte delle autorità giudiziarie“.

L’evasione del condannato per la strage di Corinaldo – Il question time al Senato è stata anche l’occasione per rispondere alle domande sull’evasione del detenuto Andrea Cavallari, condannato in via definitiva a 11 anni e 10 mesi di reclusione per la strage di Corinaldo. “La certezza della pena sta diventando una astrazione metafisica. Nel nostro sistema giudiziario vige il paradosso che è abbastanza facile entrare in prigione quando si è presunti innocenti prima del processo, ed è altrettanto facile uscirne dopo la condanna quando si è colpevoli conclamati“, ha detto il ministro. “È assoluta prerogativa della magistratura di sorveglianza disporre della gestione del detenuto. Lungi da me ora fare una critica all’autonomia della magistratura che tanto stiamo difendendo in questo momento in cui sembra che la vogliamo vulnerare con la separazione delle carriere” ha aggiunto, dicendo poi che in ogni caso “occorre far luce su questa vicenda, riportata dalla stampa. Ho avviato una istruttoria al fine di accertare compiutamente i fatti e verificare i presupposti per esercitare le mie prerogative. Poi è una situazione che ha ferito profondamente la sensibilità degli italiani”, ha continuato.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione