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Trump scrive a Powell e chiede (ancora) di tagliare i tassi: “Sei in ritardo, hai fatto perdere una fortuna agli Usa”

Il tycoon ha allegato alla lettera una tabella in cui sono riportati i tassi delle maggiori banche centrali al mondo, tutti più bassi di quelli della Fed
Trump scrive a Powell e chiede (ancora) di tagliare i tassi: “Sei in ritardo, hai fatto perdere una fortuna agli Usa”
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Donald Trump ha scritto al presidente della Federal reserve (la banca centrale statunitense) Jerome Powell chiedendogli ancora una volta di tagliare i tassi di interesse, ancora fermi al 4,5% nonostante le pressioni del presidente Usa. Lo ha annunciato alla stampa la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, specificando che il tycoon, per rafforzare la propria tesi, ha allegato alla lettera una tabella in cui sono riportati i tassi delle maggiori banche centrali al mondo, tutti più bassi di quelli della Fed. Leavitt ha anche mostrato un passaggio del testo: “Jerome, come al solito sei in ritardo. Hai fatto perdere una fortuna agli Stati Uniti e continui a farlo”, scrive Trump. Che attacca i vertici della banca centrale anche sul suo social Truth: “Dovrebbero vergognarsi. Hanno uno dei lavori più facili e prestigiosi in America e hanno fallito. Se avessero svolto correttamente il loro lavoro, il nostro paese risparmierebbe miliardi di dollari in interessi”, scrive.

La portavoce ha anche annunciato che il presidente firmerà nelle prossime ore un ordine esecutivo per mettere fine alle sanzioni di Washington alla Siria, dopo la rivoluzione jihadista che lo scorso dicembre ha rovesciato il regime di Bashar Al-Assad. Saranno mantenute, invece, le sanzioni verso l’ex dittatore – rifugiatosi in Russia – e i suoi collaboratori. Trump vuole una Siria “stabile e in pace con i vicini“, ha detto Leavitt. In questo senso, il giornale online Axios scrive che il capo della Casa Bianca sta tenendo “colloqui preliminari” con Israele e il governo di Damasco, ora retto dal militare sunnita Mohammed al-Jolani, per un potenziale accordo di sicurezza nella regione. Fino al 21 dicembre 2024, cioè pochi giorni dopo il rovesciamento di Assad, su Jolani c’era una taglia da dieci milioni di dollari imposta dagli Stati Uniti.

L’amministrazione Trump ha anche intentato una causa alla città di Los Angeles, sostenendo che le norme locali ostacolino l’applicazione delle leggi federali sull’immigrazione e discriminino le forze dell’ordine federali, trattandole in modo diverso dalle altre autorità preposte all’applicazione della legge. “Le politiche di protezione sono state la causa principale della violenza, del caos e degli attacchi alle forze dell’ordine a cui gli americani hanno recentemente assistito a Los Angeles”, ha dichiarato la procuratrice generale Pam Bondi, la “ministra della Giustizia” Usa, riferendosi alle rivolte andate in scena nella città californiana per protestare contro i raid delle forze dell’ordine sui migranti. “Giurisdizioni come Los Angeles che violano la legge federale dando priorità agli immigrati clandestini rispetto ai cittadini americani stanno minando l’applicazione della legge a ogni livello”, ha aggiunto.

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