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Poliziotti infiltrati in Potere al Popolo: “Scoperti 5 agenti sotto copertura”

Giovani agenti, chiamati all'Antiterrorismo, si fingevano studenti universitari per spiare militanti del movimento giovanile Cambiare Rotta: la ricostruzione di Fanpage
Poliziotti infiltrati in Potere al Popolo: “Scoperti 5 agenti sotto copertura”
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Cinque giovani agenti, tutti appartenenti al 223° corso allievi della Polizia di Stato e poi chiamati nell’Antiterrorismo, si sono infiltrati all’interno del partito Potere al Popolo e dell’associazione giovanile Cambiare Rotta, tra l’autunno 2024 e la scorsa primavera. A rivelarlo è un’inchiesta di Fanpage, che ha raccolto documenti e testimonianze inedite a conferma di quella che appare come una vera e propria operazione decisa a tavolino. La ricostruzione di Fanpage arriva tra l’altro nello stesso periodo in cui non è ancora stato chiarito chi abbia infettato con lo spyware Paragon i telefoni di giornalisti e attivisti.

Gli agenti hanno operato in almeno quattro città – Napoli, Milano, Bologna e Roma – e hanno usato la medesima tecnica: si sono finti studenti universitari fuorisede che avevano a cuore il problema del carovita e solidali con la Palestina. In questo modo, hanno partecipato a manifestazioni pubbliche, assemblee e campagne elettorali del movimento universitario del partito, Cambiare Rotta. In alcuni casi, sono stati ripresi in video o fotografati mentre urlavano slogan nei cortei, fianco a fianco con i militanti che stavano spiando.

La prima denuncia pubblica era arrivata lo scorso maggio da Potere al Popolo, in seguito alla scoperta di un infiltrato a Napoli. Quell’episodio aveva generato tre interrogazioni parlamentari da parte di Pd, Alleanza Verdi Sinistra e Movimento Cinque Stelle. Tutte al momento sono rimaste senza risposta da parte del governo Meloni. L’inchiesta di Fanpage dimostrerebbe che non si è trattato di un “caso isolato”, ma di una strategia più ampia e pianificata, senza — almeno ufficialmente — autorizzazioni da parte della magistratura.

A Milano, due agenti hanno agito nell’ambiente universitario tra Statale e Bicocca frequentando le iniziative del collettivo studentesco di Potere al Popolo, Cambiare Rotta. A Bologna, il giovane poliziotto ha preso parte a manifestazioni contro il carovita e ha partecipato anche a un corteo. L’agente era presente anche nella piazza che contestava la premier Meloni il 27 maggio a Bologna, lo stesso giorno in cui esplodeva mediaticamente il caso dell’infiltrato di Napoli. Dal giorno successivo, è scomparso dall’orbita di Cambiare Rotta.

A Roma, invece, il tentativo di infiltrazione è fallito: gli attivisti hanno rilevato fin da subito comportamenti anomali e hanno respinto il soggetto che si era presentato come studente de La Sapienza. “Faceva troppe domande, non lo aveva mai visto nessuno prima”, raccontano. Ora Potere al Popolo chiede chiarezza: “Chiediamo di sapere innanzitutto chi ha ordinato questa operazione, perché non regge più questo silenzio, il governo deve dare spiegazioni”, dice Giuliano Granato, portavoce nazionale del partito.

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