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Tesla lancia i suoi robotaxi ad Austin: la “scommessa da mille miliardi” di Elon Musk

Il servizio è in fase sperimentale, e si basa su una piccola flotta di Model Y dotate dell’ultima versione del software Full Self-Driving
Tesla lancia i suoi robotaxi ad Austin: la “scommessa da mille miliardi” di Elon Musk
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Tesla ha inaugurato ad Austin, in Texas, la fase sperimentale del suo primo servizio di robotaxi: veicoli completamente autonomi che trasportano passeggeri senza la presenza di un conducente. Un traguardo storico per l’azienda di Elon Musk, che da anni prometteva una rivoluzione nel settore della mobilità.

Il servizio, al momento attivo in una zona ristretta del quartiere South Congress, si basa su una piccola flotta di Model Y dotate dell’ultima versione del software Full Self-Driving (FSD). I veicoli operano tra le 6 del mattino e mezzanotte, con corse a tariffa fissa di 4,20 dollari: una cifra simbolica, spesso utilizzata da Musk per i suoi riferimenti provocatori.

Nonostante l’assenza del conducente, all’interno dei veicoli è presente un “safety monitor”, da cui un dipendente Tesla sorveglia il comportamento dell’auto e interviene in caso di emergenza. Le corse sono limitate a condizioni meteo favorevoli, zone predefinite e utenti selezionati: esclusi minorenni, soggetti in stato di ebbrezza o chiunque non accetti le condizioni del servizio.

A differenza di altri operatori del settore, Tesla ha scelto una strada radicalmente diversa, puntando su un sistema di guida basato esclusivamente su telecamere e intelligenza artificiale, senza l’uso di sensori lidar o radar. Una strategia che riduce i costi hardware ma solleva interrogativi tra esperti di sicurezza e regolatori.

La scelta di Austin non è casuale: il Texas, a differenza di altri stati come la California, offre un quadro normativo più favorevole ai test di guida autonoma. Una nuova legge, approvata poche settimane fa, consente ai veicoli autonomi di livello 4 di operare su strade pubbliche, purché rispettino determinati protocolli di emergenza e sicurezza. La normativa consente inoltre di revocare il permesso in caso di incidenti gravi o comportamenti anomali.

Le prime reazioni degli utenti sono contrastanti. Alcuni hanno lodato la fluidità del servizio e l’esperienza futuristica, mentre altri hanno segnalato difficoltà nell’individuare i robotaxi o comportamenti anomali in prossimità della polizia e degli incroci. In ogni caso, si tratta ancora di una fase sperimentale, con potenziali margini di miglioramento.

Elon Musk ha descritto il lancio come “la realizzazione di un sogno”, ringraziando pubblicamente gli ingegneri Tesla che hanno lavorato per anni alla piattaforma FSD. Secondo le previsioni dell’azienda, la flotta potrebbe crescere rapidamente da poche decine a centinaia di veicoli entro la fine dell’anno, con l’obiettivo di esportare il modello in altre città americane.

Tesla mira così a trasformare il suo business model: da semplice produttore di auto elettriche a fornitore di servizi di mobilità basati sull’intelligenza artificiale. Un cambiamento che, secondo Musk, potrebbe valere mille miliardi di dollari in prospettiva. Restano però aperte molte incognite: dalla scalabilità tecnologica alla gestione della sicurezza, passando per le inevitabili resistenze normative.

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