Ubs: “Nei prossimi 30 anni in Italia oltre 2.300 miliardi verranno trasferiti in eredità”. E i milionari sono 1,3 milioni

Nel corso dei prossimi due-tre decenni “l’Italia assisterà ad un’impennata dei patrimoni trasferiti tra le generazioni nonché all’interno della stessa generazione per un totale di oltre 2.300 miliardi di euro, pari ad oltre un quinto dell’intero patrimonio privato del Paese e pari al doppio della somma prevista in Giappone, che ha il doppio della popolazione”. Il Global Wealth Report della banca svizzera Ubs conferma che anche nel nostro Paese è in arrivo il “grande trasferimento di ricchezza” legato al passaggio generazionale dai baby boomer ai loro figli e nipoti. Con la particolarità che l’Italia è un vero e proprio paradiso fiscale per le eredità, con aliquote bassissime e una franchigia di 1 milione di euro sotto la quale i lasciti tra coniugi e parenti in linea retta sono del tutto esentasse e di 100mila euro per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle. Non solo: un nuovo studio ha mostrato che per paradosso le piccole eredità sono tassate, in proporzione, più di quelle grandi.
Per il resto Ubs trova che nel 2024 la ricchezza globale è cresciuta del 4,6%, dopo un incremento del 4,2% nel 2023, proseguendo così un trend al rialzo costante. In Italia i milionari in dollari restano poco più di 1,3 milioni, numero invariato rispetto all’anno prima, mentre la ricchezza media è aumentata del 3,81% al netto dell’inflazione. La ricchezza mediana è invece salita quasi del 15%, al sesto posto tra i 56 Paesi da noi analizzati. Nell’ultimo decennio però la ricchezza media è calata del 9%, mentre quella mediana è aumentata solo del 4,7%. L’Italia si attesta al momento al ventitreesimo posto su 56 Paesi della classifica della ricchezza media per adulto misurata in dollari, dopo la Spagna e davanti al Giappone, ma raggiunge il quattordicesimo posto nella classifica della ricchezza mediana, davanti agli Stati Uniti e Singapore. Il divario tra valori medi e mediani indica secondo Ubs come “le fasce patrimoniali medie si siano avvalse di una crescita della ricchezza ben più rapida delle fasce alte”.
In Nord America gli adulti hanno registrato i livelli medi di ricchezza più elevati (593.347 dollari), seguiti da quelli dell’Oceania (496.696 dollari) e dell’Europa occidentale (287.688 dollari). La Svizzera ha continuato a guidare la classifica della ricchezza media pro capite a livello di singolo mercato, seguita da Stati Uniti, Hong Kong e Lussemburgo. Danimarca, Corea del Sud, Svezia, Irlanda, Polonia e Croazia hanno registrato i maggiori aumenti della ricchezza media, tutti con tassi di crescita a doppia cifra.
In Svizzera e Lussemburgo più di un adulto su sette è milionario in dollari. Hong Kong, Australia, Stati Uniti e Paesi Bassi hanno un rapporto di un milionario ogni dieci adulti. In totale, ci sono 14 Paesi in cui i milionari in dollari rappresentano almeno il 5% della popolazione adulta. Nel Regno Unito, la quota si attesta appena sotto, al 4,9%.
Passando alla vetta della piramide, alla fine del 2024 il numero di miliardari in dollari nel campione di Ubs ha raggiunto quota 2.891, in lieve incremento rispetto all’anno prima. La stragrande maggioranza ha un patrimonio compreso tra 1 e 49 miliardi di dollari, mentre solo 31 superano la soglia dei 50 miliardi. Nel 2024, la loro ricchezza è aumentata in 35 dei 56 Paesi analizzati, mentre è diminuita in 15. I cali più marcati si sono registrati nei Paesi Bassi e in Uruguay, mentre gli aumenti più significativi hanno riguardato Singapore, Qatar, Grecia e Polonia.
Un altro fenomeno rilevante è la crescita dei cosiddetti miliardari multigenerazionali. Nel 2015 si contavano 582 miliardari appartenenti a famiglie con più generazioni di grande ricchezza, nel 2024 il numero è salito a 805. La maggior parte appartiene alla seconda generazione (542), mentre una quota più ridotta si distribuisce tra la terza (163) e la quarta generazione (100).