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Maturità 2025: novità su ammissione, percorsi obbligatori e tutte le prove dell’esame di Stato

Più di 524 mila studenti si preparano alla Maturità 2025. Le novità riguardano soprattutto i requisiti di ammissione. Prima, seconda e terza prova, crediti e voti
Maturità 2025: novità su ammissione, percorsi obbligatori e tutte le prove dell’esame di Stato
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Più di 524mila studenti e miglia di insegnanti membri delle 13.900 commissioni nominate in queste ore si stanno preparando alla Maturità del 2025. La ripartizione dei candidati per tipologia di percorso di studio è la seguente: 268.577 ragazzi dei licei; 169.682 dei tecnici e 86.156 dei professionali. Come sarà l’esame di Stato di quest’anno? Le vere novità non riguardano la prova in sé ma l’ammissione perché per la prima volta costituisce requisito necessario per accedere all’esame lo svolgimento dei Percorsi per le competenze Trasversali (Ptco – ex scuola alternanza/lavoro). Inoltre, ha un peso il voto in comportamento: qualora il candidato abbia riportato, in sede di scrutinio finale, una valutazione inferiore a sei decimi in condotta non è ammesso alla prova. Se la valutazione è pari a sei decimi, agli orali, deve discutere un elaborato critico sulla cittadinanza attiva e la Costituzione.

La prima prova – Si svolge mercoledì 18 giugno 2025 alle 8.30 con modalità identiche in tutti gli istituti e ha una durata massima di sei ore. I candidati possono scegliere tra tipologie e tematiche diverse. Il ministero mette a disposizione per tutti gli indirizzi di studio: sette tracce che fanno riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, economico e tecnologico, sociale. Gli studenti possono scegliere, tra le sette tracce, quella che pensano sia più adatta alla loro preparazione e ai loro interessi. La prova può essere strutturata in più parti. Ciò consente di verificare competenze diverse, in particolare la comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico-argomentativi, oltre che la riflessione critica da parte del candidato. Le tracce sono inviate alle scuole attraverso un plico telematico la mattina stessa dell’esame.

La seconda prova – La seconda prova riguarda una o più delle discipline che caratterizzano il corso di studi. Il ministero, con un apposito decreto, ha definito le discipline oggetto di questa seconda prova. Per conoscerle è disponibile un apposito motore di ricerca. Qualche esempio: latino al classico; matematica allo scientifico; lingua e cultura straniera al linguistico. Anche qui viene inviato un plico telematico. La seconda prova negli istituti professionali del vigente ordinamento

Per gli istituti professionali del vigente ordinamento (Decreto Legislativo 61 del 2017) la seconda prova non è centrata sulle discipline ma sulle competenze in uscita e sui nuclei tematici fondamentali di indirizzo. È un’unica prova integrata in cui il ministero fornisce la “cornice nazionale generale di riferimento” e le commissioni costruiscono le tracce declinando le indicazioni ministeriali secondo lo specifico percorso formativo attivato dalla scuola.

Terza prova solo in alcuni casi particolari – Per le sezioni Esabac, Esabac techno, sezioni con opzione internazionale, per le scuole della Regione autonoma Valle d’Aosta e della Provincia autonoma di Bolzano, per le scuole con lingua d’insegnamento slovena e con insegnamento bilingue sloveno/italiano del Friuli Venezia Giulia, è presente una terza prova scritta.

Gli orali – Il colloquio si svolge dopo gli scritti e riguarda anche l’insegnamento trasversale dell’educazione civica e le esperienze svolte nei Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento. Qui il candidato deve utilizzare le conoscenze acquisite e metterle in relazione tra loro per argomentare in maniera critica e personale, utilizzando anche la lingua straniera. È quindi un colloquio che si svolge in chiave pluri e interdisciplinare: la commissione valuta sia la capacità del di cogliere i collegamenti tra le conoscenze acquisite sia il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale dello studente.

Nello svolgimento della prova la commissione d’esame tiene conto delle informazioni contenute nel Curriculum dello studente. La prova prende il via da uno spunto iniziale scelto dalla commissione (un testo, un documento, un’esperienza, un progetto, un problema) predisposto e assegnato dalla commissione. È la fase dell’esame in cui valorizzare il percorso formativo e di crescita, le competenze, i talenti, la capacità dello studente di elaborare, in una prospettiva pluridisciplinare, i temi più significativi di ciascuna disciplina. Questi ultimi sono indicati nel documento del Consiglio di classe.

Crediti e voti – Nello scrutinio finale il consiglio di classe attribuisce il punteggio per il credito maturato nel secondo biennio e nell’ultimo anno fino a un massimo di quaranta punti: dodici punti per il terzo anno, tredici per il quarto anno e quindici per il quinto anno. Il voto finale dell’esame di Stato è espresso in centesimi così suddivisi: massimo 40 punti per il credito scolastico; massimo 20 punti per il primo scritto; massimo 20 punti per il secondo scritto; massimo 20 punti per il colloquio. La commissione può assegnare fino a 5 punti di “bonus” per chi ne ha diritto. Dalla somma di tutti questi punti risulta il voto finale dell’Esame. Il punteggio massimo è 100 (c’è la possibilità della lode). Il punteggio minimo per superare l’esame è 60/100.

La commissione – La commissione è composta da un presidente esterno all’istituzione scolastica, tre commissari interni e tre esterni. Il ministero, con apposito decreto, ha comunicato le discipline affidate ai membri esterni.

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