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Operazione Mancini, l’intervista per tornare ct: “Stavo da dio. Se io e Gravina avessimo parlato di più…”. E spunta pure la mamma

Due anni dopo la grande fuga in Arabia Saudita, il tecnico spinge per tornare sulla panchina della Nazionale. Prima l'intervento della madre su Rai Radio1, poi le parole alla Gazzetta
Operazione Mancini, l’intervista per tornare ct: “Stavo da dio. Se io e Gravina avessimo parlato di più…”. E spunta pure la mamma
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Roberto Mancini ha tanta voglia di tornare in Nazionale. L’operazione “ct bis” è ufficialmente cominciata, con grancassa mediatica al seguito. Due anni dopo la grande fuga in Arabia Saudita per firmare un contratto da decine di milioni di euro a stagione, il Mancio sogna di sedersi nuovamente sulla panchina azzurra dopo l’esonero di Luciano Spalletti: “Perché si tornerebbe sempre dove si è stati felici. A Coverciano stavo da dio, con tutti. C’era proprio un bel clima”. Mancini lo dice in un’intervista a La Gazzetta dello Sport, che praticamente è il mezzo per lanciare ufficialmente la sua candidatura. Sembra il modo per preparare il terreno a una eventuale chiamata del presidente Figc Gabriele Gravina, con cui l’ex ct litigò apertamente: Ora invece solo parole dolci: “Se io e Gravina avessimo parlato di più in quelle settimane, e anche prima, per chiarire certe situazioni, non sarebbe successo nulla. Ma a volte si decidono cose sbagliate”.

Insomma, Mancini vuole tornare il ct della Nazionale. Lui è stato l’ultimo a far trionfare gli azzurri, con la straordinaria vittoria degli Europei, ma è stato anche il responsabile della mancata qualificazione ai successivi Mondiali. “Non avrei dovuto lasciare l’Italia”, ha detto nei giorni scorsi il tecnico di Jesi. Era il primo lancio della sua candidatura, seguito dalla dichiarazioni della madre, Marianna Puolo, ospite a Un Giorno da Pecora su Rai Radio1: “Mio figlio di nuovo ct della Nazionale? Credo che Roberto tornerebbe volentieri, ma penso che ci vorrebbero delle scuse da parte di qualcuno”. Il messaggio era ovviamente rivolto a Gravina, ma nell’intervista odierna alla Gazzetta Mancini sembra far intendere di non volere nemmeno quelle scuse.

“Per un allenatore non c’è cosa più bella che guidare la nazionale: io ho vinto con i club, ma se vinci con l’Italia è un’altra cosa”, spiega il tecnico. Parlando delle vicende che portarono al suo addio all’azzurro, racconta: “È vero che non sentivo più la fiducia di prima, ma dovevo parlarne con il presidente: potevo farlo, è questa la mia colpa. Oggi chissà, saremmo ancora insieme per provare ad andare al Mondiale. E magari, dopo aver vinto l’Europeo, per tentare la doppietta“. Sulla possibilità di ricomporre con Gravina, Mancini afferma: “Non credo sarebbe un problema. Ci siamo già visti, ci siamo parlati, il presidente sa che nella vita si fanno anche errori. Essersi capiti su questo è la cosa più importante, al di là di quello che accadrà“.

Un’eventuale suo ritorno sulla panchina azzurra, con l’Italia più vicina ai playoff che alla qualificazione mondiale, “sarebbe un bella sfida” e “anche un bel rischio” ma “a volte bisogna prenderselo qualche rischio, no?”. Con i tifosi italiani “l’unico debito che sento” è “proprio quello che, come ho detto, mi sarebbe piaciuto, e mi piacerebbe, vincere un Mondiale“. Mancini si dice convinto che “ci siano tutti i mezzi necessari per essere al Mondiale fra un anno. Anzi, sono abbastanza convinto che ci andremo“. E spera di esserci lui sulla panchina azzurra tra un anno negli Stati Uniti.

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