Barbara Berlusconi: “Nuovo stadio a Milano? Serviva già 20 anni fa. Mio padre uomo di grande entusiasmo”
“È sempre stato un uomo dal grandissimo entusiasmo ed estremamente fiducioso nella vita. Era un ottimismo vero. Credeva nei sogni e li inseguiva con una determinazione che non ho mai visto in altre persone”. Ha esordito così Barbara Berlusconi in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport parlando del padre Silvio, del Milan, del tema stadio e di tanti altri argomenti.
“Il cognome Berlusconi mi pesava”
“Riusciva a vedere possibilità dove gli altri vedevano limiti e ci credeva così tanto che alla fine li convinceva”, ha poi continuato Barbara Berlusconi, che successivamente ha anche aperto una parentesi sul cognome. “Se mi pesava? A volte sì. Ma più che un peso era ed è una responsabilità. Portare il cognome Berlusconi significa essere costantemente osservati, giudicati. Ho imparato a viverlo con orgoglio”.
L’eredità di Silvio Berlusconi al Milan
Ampio spazio anche per l’avventura di Berlusconi al Milan, con la figlia Barbara che senza giri di parole ha dichiarato: “Lui al Milan ha lasciato una filosofia di gioco, un’identità vincente, un modo di stare in campo che ha cambiato la storia. Ma soprattutto ha lasciato un’eredità emotiva: il Milan del cuore. Invece, il Monza è stato un atto d’amore: la voglia di continuare a sognare e costruire”.
Le parole di Barbara Berlusconi sullo stadio
“Una struttura fatiscente“: spazio anche sul tema stadio per Barbara Berlusconi, che ha definito così San Siro. La figlia di Silvio Berlusconi però ha pochi dubbi sul discorso: “Lo stadio si deve fare. Rimanere a San Siro non è più un’opzione. Non ci sono alternative se si vuole tenere il passo con i grandi club europei. Finalmente amministrazione comunale e club dialogano in maniera costruttiva. Il nuovo stadio sarebbe servito già 20 anni fa, altro che 10″.