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Si spacciava per medico di Papa Giovanni Paolo II e “luminare” dell’autismo: arrestato 63enne

L'uomo argentino non risulta nell'apposito Albo: è accusato anche di truffa ai danni della famiglia di un ragazzo autistico
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Si spacciava come medico di Papa Giovanni Paolo II e “luminare” nel campo dell’autismo, ma in realtà, secondo le indagini coordinate dal procuratore aggiunto di Roma, Giovanni Conzo, praticava esercizio abusivo della professione medica sul territorio italiano. Per questo un uomo di 63 anni, cittadino argentino, è stato messo agli arresti domiciliari: il suo nome non compare nell’apposito Albo Nazionale e non è presente un provvedimento della Regione Lazio per l’esercizio dell’attività di medico straniero in Italia, l’uomo è anche accusato di truffa aggravata ai danni dei genitori di un ragazzino affetto da una grave forma di autismo. Secondo l’accusa avrebbe prescritto una “cura” con cellule staminali dal costo complessivo di 30 mila euro.

“Le indagini condotte dal locale Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica, hanno avuto origine dalla denuncia dei genitori di un quindicenne con disturbi neurologici – spiega una nota della Polizia di Stato -, i quali si erano rivolti al professionista argentino in quanto ritenuto “luminare” per quel tipo di patologia, sulla base di informazioni acquisite online, da cui risultava un curriculum ben strutturato sulla pratica di terapie altamente innovative. Il sedicente medico infatti millantava di essere stato il costante riferimento sanitario di Papa Giovanni Paolo II, e di 54 Cardinali in carica , circostanze smentite in sede di accurati accertamenti investigativi”.

Il presunto medico avrebbe prescritto una terapia descrivendola come “innovativa e sperimentale” attraverso l’uso di “trapianto di cellule staminali” che, nel tempo, “unitamente a una riduzione dei costi delle cure” avrebbero portato un miglioramento sia “comportamentale che nel linguaggio”. Il percorso “terapeutico” è durato due anni e la famiglia ha versato all’uomo 30mila euro in contanti. L’uomo agiva con “abilità collaudata e glaciale scaltrezza” e ha somministrato sostanze vietate (prodotti olezzanti, con dati di scadenza superata e certamente guasti). La Polizia Postale, perquisendo l’abitazione dell’uomo ha trovato circa 400 schede personali di pazienti ancora da identificare, alcuni affetti da forme di autismo, oltre a provette di laboratorio contenenti urina, sangue e numerose confezioni sigillate di medicinali scaduti.

Oltre all’applicazione della misura personale, il Giudice per le indagini preliminari di Roma su richiesta dell’ufficio della Procura della Repubblica ha disposto il sequestro preventivo dei siti internet, utilizzati dall’indagato per vendere integratori e pubblicizzare la propria attività, mediante oscuramento delle pagine web e la conseguente disabilitazione dei relativi domini.

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