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Ultimo aggiornamento: 12:13 del 4 Giugno

Botta e risposta tra Augias e Travaglio. “Serve una Ue a due velocità”. “Quella è oligarchia, non democrazia”. Su La7

Augias rilancia l’Europa a due velocità, Travaglio dissente su tutti i fronti
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Botta e risposta a Otto e mezzo (La7) tra lo scrittore e giornalista Corrado Augias e il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio sullo stato attuale della Unione europea.
Augias dissente dall’analisi di Travaglio, secondo cui, di fatto, l’Europa non esiste perché ridottasi a un “quartetto” che comprende anche la Gran Bretagna, pur non essendo inclusa nella Ue: “Sono anni, almeno 20, che noi discutiamo se l’Europa possa organizzarsi su due velocità, cioè un cerchio più stretto che procede a velocità più elevata e un cerchio intorno che segua quando e se vuole seguire. Quei quattro o cinque paesi europei che si riuniscono oggi – continua – a me paiono, con molto ottimismo della volontà, un embrione di quella che potrebbe essere la fine dell’unanimità che ci ha pesantemente danneggiato tutti e l’inizio di quell’Europa a due velocità che sbloccherebbe molte situazioni. Io credo che noi tutti ci dobbiamo battere per questo perché l’Europa ricominci a camminare, senza dire che ormai l’Europa è morta o chi se ne frega”.

Travaglio non è d’accordo: “Io mi batto esattamente per lo scopo opposto: per evitare che tre o quattro oligarchi decidano per un intero continente. L’Europa ha un senso se a decidere sono i 27 Stati membri. Se non ce ne piace qualcuno, li buttiamo fuori, forse pentendoci di averli fatti entrare troppo presto, ma non è che si possa decidere a seconda del colore di chi vince, di chi perde, di chi comanda in Europa. Nella Ue c’è una sola istituzione democratica: il Parlamento Europeo. E lo votano tutti i cittadini della Ue con il proporzionale, quindi il voto di ciascuno vale uno. Non è che il voto dei francesi vale di più, ammesso che Macron superi ormai il 15%, ma in ogni caso il voto di ciascuno vale uno”.

E aggiunge: “Il Parlamento Europeo sulla scelta più importante per il nostro futuro, cioè sul riarmo, è stato bellamente bypassato dalla signora von der Leyen che non ha nemmeno consentito di discutere, anche se la maggioranza era già schiacciante. E infatti il presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, che è una sua compagna di Partito Popolare Europeo, ha avviato i ricorsi – conclude – dopo che l’istituto giuridico del Parlamento Europeo ha protestato contro il fatto che è stato calpestato il Parlamento. Io mi batto per un’Europa democratica, non per un’Europa oligarchica dove si trovano tre o quattro che piacciono ad Augias e decidono per tutti noi. Mi dispiace, ma questa non è democrazia”.

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