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Ultimo aggiornamento: 12:35 del 1 Giugno

Fedez sposa la linea del governo sulla giustizia: “Con le intercettazioni si può costruire una falsa narrazione”

E incassa l'applauso di Forza Italia attaccando il giornalismo: "L'intervento della stampa nei processi è deleterio"
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“Ho vissuto sulla mia pelle e cambiato idea rispetto a come vedevo con gli occhi di un adolescente” sul tema delle intercettazioni perché ho capito come “si possa costruire una falsa narrazione, mistificare la realtà con una facilità incredibile“. Dal palco del Congresso di Forza Italia Giovani, l’ospite “speciale” Fedez sposa la linea del governo sulla giustizia.

Recentemente finito al centro dell’inchiesta sulla curva del Milan pur senza essere indagato, il rapper ha raccolto l’applauso della platea azzurra: “Esiste un reato, quello della violazione del segreto istruttorio, dal quale non ci si riesce a difendere”.

Fedez, dopo aver tirato un paio di stoccate alla sinistra, ha anche attaccato la stampa: “L’intervento della stampa in tantissimi casi di processi mediatici è puntualmente deleterio ai processi svolti nelle aule”. “Il mio nome è comparso 45 volte in un’ordinanza di custodia cautelare in cui io non ero neanche indagato – ha proseguito – Le mie intercettazioni dovevano servire per circoscrivere dei reati, ma in alcune dico ‘quel rapper mi sta sul ca**o’, servono meramente per fare gossip e rendere mediatico il caso”.

Il rapper ha anche attaccato Marco Travaglio, spinto da un video mostrato dagli stessi organizzatori del congresso con un botta e risposta tra il direttore del Fatto Quotidiano e il rapper: “Quando vedo Travaglio fare un libro su Berlusconi postumo e fare la promozione del libro in cui si alza e pulisce la sedia, mi sembra totalmente inutile se non utile solo alle tasche di Marco Travaglio per racimolare qualche soldino in più, l’ho trovato davvero spiacevole”.

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