“L’amore vero non uccide. Ciao Martina”. Questo lo striscione che ha aperto la fiaccolata che si è svolta nella serata di ieri, 29 maggio, ad Afragola, in memoria di Martina Carbonara, la quattordicenne uccisa dall’ex fidanzato di 19 anni reo confesso. Oltre duemila le persone che hanno partecipato all’iniziativa. Dietro allo striscione il sindaco di Afragola Antonio Pannone con lo stendardo del Comune, don Maurizio Patriciello, il parroco del parco Verde di Caivano e i genitori della ragazza, con la madre, Enza Cossentino, che indossava una maglietta con la foto della ragazza. Durante il percorso, partito da piazza Municipio, tanti gli applausi ricevuti dal corteo silenzioso al quale hanno aderito amici della famiglia dell’adolescente, associazioni, moltissimi cittadini, parrocchie e scolaresche. C’erano anche gli studenti dell’Istituto Superiore Torrente di Casoria, diretto dalla dirigente Annamaria Orso, che la quattordicenne frequentava. Allo stadio Moccia, a ridosso del casolare dove è stata uccisa la giovane, c’è stato un lancio di palloncini bianchi: i ragazzi hanno gridato “Martina vive”. Anche la mamma ha preso la parola per rinnovare la richiesta di giustizia. A chi le ha chiesto quale sarebbe la sua risposta se dovessero arrivarle delle scuse ha detto: “Dio perdona, io no. Perché Martina nessuno me la potrà riportare”
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