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Palermo, la mobilitazione a scuola nel quartiere bersagliato dagli atti vandalici: “Ascoltate i ragazzi”

Borgo Nuovo è uno dei quartieri individuati dal governo per la riqualifica nel piano Caivano Bis. Lanciata anche una petizione
Palermo, la mobilitazione a scuola nel quartiere bersagliato dagli atti vandalici: “Ascoltate i ragazzi”
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È il diciottesimo quartiere di Palermo all’estrema periferia occidentale della città. Tra discariche a cielo aperto, verde incolto, strade, piazze e aiuole malmesse, a Borgo Nuovo si percepisce un profondo stato di abbandono che si protrae da anni. In questa cornice si trova la scuola media Gregorio Russo Raciti, da sempre un presidio nel quartiere.

Gli atti vandalici – Negli anni passati – come tanti istituti delle periferie – ha subito alcuni atti vandalici, uno o due all’anno. Dall’inizio di quest’anno scolastico però, sono già stati sette. L’ultimo a marzo quando è stata rubata tutta l’attrezzatura per i laboratori e i progetti musicali dei ragazzi: casse, amplificatori, microfoni. Tutto materiale che era stato acquistato con i fondi del Pnrr. “Non ci siamo mai lasciati sopraffare dallo sconforto”, dice la professoressa Valeria Sanfilippo che lavora nella scuola da trent’anni: “Ci siamo sempre rimboccati le maniche, abbiamo ripulito tutto e nel giro di qualche ora abbiamo ripreso a fare lezione regolarmente. Certo quest’anno è stata molto dura e pesante. Il giorno successivo all’ultimo raid, tutta la comunità scolastica, gli insegnanti, le famiglie e i ragazzi si è raccolta a scuola ed è stata fatta una veglia fino alle 23. Insieme – racconta – abbiamo preparato degli striscioni che poi abbiamo affisso fuori dall’istituto per dire che la scuola è nostra e rappresenta l’avvenire“.

La petizione – Quest’anno ad essere vandalizzate, oltre alla scuola, sono state anche la sede della circoscrizione e perfino la chiesa. “Non era mai successo che venisse vandalizzata la chiesa”, aggiunge la professoressa. I ragazzi sono sconfortati e ne hanno parlato a lungo in classe: vorrebbero un centro aggregativo nel quartiere dove potere fare sport, doposcuola, con una biblioteca, sala musica e teatro, dove potere sperimentare i loro talenti e soprattutto dove trascorrere i pomeriggi lontano dalla strada. “Qui non c’è nulla – dicono i ragazzi – il centro ricreativo più vicino è al CEP. Così per provare a farci ascoltare dalle istituzioni abbiamo lanciato una petizione su change.org. Anche perché abbiamo scoperto che i soldi ci sarebbero”.

I progetti – Ed è vero, Borgo Nuovo è uno dei quartieri individuati dal governo Meloni per la riqualifica delle periferie nel piano Caivano Bis: sono 25 i milioni stanziati dal governo più 17 derivanti dai finanziamenti del Comune di Palermo per la riqualifica del quartiere. Il 13 febbraio è stato presentato in conferenza stampa il progetto di riqualifica stilato dagli uffici comunali preposti, alla presenza del sindaco Roberto Lagalla, insieme al commissario nazionale Fabio Ciciliano, che ha messo in luce gli obiettivi. “È un caso che dopo la decisione del governo nazionale di stanziare queste somme ci sia stata una mitragliata di atti vandalici in quartiere?”, dice la professoressa Sanfilippo: “Sembra una sorta di segnale. Durante la conferenza stampa inoltre il sindaco ha detto che grazie alla sinergia con la scuola, la parrocchia e le associazioni è stato redatto questo piano di interventi pensati in modo partecipativo, ma siamo certi che la nostra scuola non è stata mai coinvolta per partecipare a questo processo di rinascita del quartiere. Per questo nasce la petizione, i ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati perché così si sentono invisibili“.

Il podcast – Grazie ad un progetto di Save The Children e Edi Onlus la classe seconda D del plesso ha realizzato un podcast su alcuni argomenti che stavano a cuore ai ragazzi. Sono tre puntate di “Voci di legalità: la prima è un’intervista fatta dai ragazzi al parroco del quartiere subito dopo gli atti vandalici subiti dalla scuola e dalla chiesa. La seconda puntata è sul bullismo e il cyberbullismo e la terza su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, due fari della legalità. “La persona che sentiamo vicina e che ha una presenza forte in quartiere è padre Antonio Garao – raccontano i ragazzi sulla decisione di intervistarlo – avevamo bisogno delle sue parole, di un confronto con lui, per capire da dove ripartire, come andare avanti”.

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