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Svolta in Sicilia sul diritto all’aborto: approvato l’obbligo di assumere medici non obiettori di coscienza

Il testo (approvato dall'Ars con voto segreto) prevede procedure concorsuali nelle aziende sanitarie dedicate esclusivamente a medici non obiettori
Svolta in Sicilia sul diritto all’aborto: approvato l’obbligo di assumere medici non obiettori di coscienza
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È una delle Regioni italiane con il più alto numero di personale sanitario obiettore di coscienza. Ma adesso dalla Sicilia arriva una svolta sulla tutela del diritto delle donne all’interruzione volontaria di gravidanza. L’Assemblea regionale siciliana ha infatti approvato una norma che introduce l’obbligo di assumere medici non obiettori nelle strutture ospedaliere pubbliche, garantendo così la piena attuazione della legge 194 del 1978.

Il provvedimento – approvato con voto segreto con 27 favorevoli e 21 contrari- affonda le sue radici in un disegno di legge presentato dal deputato regionale del Pd Dario Safina nel 2023 e poi trasformato in emendamento al disegno di legge 738 in materia di sanità. Con l’ok dell’Ars, quella proposta diventa pertanto realtà in una Regione dove l’85% ginecologi attualmente è obiettore di coscienza: in provincia di Trapani, ad esempio, un solo medico pratica l’interruzione volontaria di gravidanza. “Una battaglia di civiltà che ho portato avanti con determinazione, insieme a tutto il gruppo del Pd. Oggi siamo più vicini a un traguardo storico per la sanità siciliana”, dice il deputato Dem Safina: “Il nostro obiettivo è che il diritto all’interruzione volontaria della gravidanza sia reale, non solo teorico. Troppe siciliane si sono scontrate finora con un muro fatto di carenze organizzative e di un altissimo numero di obiettori. Con questa norma, poniamo le basi per un sistema sanitario più equo, efficiente e rispettoso dei diritti di tutte”.

Il testo approvato in aula prevede procedure concorsuali dedicate esclusivamente a medici non obiettori e l’obbligo per le aziende sanitarie di provvedere tempestivamente alla loro sostituzione qualora dovessero cambiare idea, garantendo così la continuità del servizio e il pieno rispetto del diritto delle donne all’interruzione volontaria di gravidanza. “È una misura di responsabilità – spiega Safina – che assicura stabilità nei reparti e tutela concreta per le pazienti. Nessuno sarà discriminato, ma le strutture sanitarie non potranno più permettersi vuoti di organico in un settore così delicato”. “Un momento storico, che segna un cambio di passo atteso da anni: la Sicilia sceglie di stare dalla parte dei diritti, della salute e della libertà delle donne. Ora chiederemo all’assessorato regionale alla Sanità di applicare immediatamente la norma e di predisporre gli atti conseguenziali affinché le aziende sanitarie possano procedere alle assunzioni“, conclude Safina.

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