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Il riarmo europeo è la prosecuzione dell’austerità con altri mezzi

La Bce conferma quello che era un dubbio di tanti. Il riarmo europeo sarà di nuovo una redistribuzione di ricchezza al contrario, da molti a pochi
Il riarmo europeo è la prosecuzione dell’austerità con altri mezzi
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di Blackbird

La Bce conferma quello che era un dubbio di molti. Il piano di riarmo europeo è la prosecuzione con altri mezzi dell’austerità su cui l’Ue si fonda.

Gli ottocento miliardi di euro sono soldi che verranno ancora una volta da tasse e tagli del welfare. Sarà di nuovo una redistribuzione di ricchezza al contrario, da molti a pochi. È la logica dell’austerità, nata negli anni venti del secolo scorso in risposta alle pressioni crescenti della classe lavorativa che dopo la Grande Guerra si era resa conto che lo Stato ha una capacità di spesa praticamente illimitata e il modello capitalistico di sfruttamento dei lavoratori è solo uno dei modelli praticabili, non un dato oggettivo e incontrovertibile.

Erano gli anni delle occupazioni delle fabbriche in Italia, delle sperimentazioni di modelli di produzione democratici come le Gilde britanniche o le cooperative italiane. La paura, quegli anni, era così grande che perfino Agnelli propose al giovane deputato socialista Romita di trasformare la Fiat in una grande cooperativa di produzione. I lavoratori ottennero grandi vittorie marciando compatti e nel giro di un biennio, aumenti salariali, diminuzione delle ore lavorative, l’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione. Si era a un passo dalla rivoluzione, la classe dirigente lo sapeva bene e fu allora che si mise a punto il sistema di austerità che conosciamo bene tutt’oggi.

L’austerità servì a questo, disciplinare le masse, per farlo era necessario togliere la gestione dell’economia dal controllo democratico e dalla sfera d’azione della politica. A distanza di cento anni possiamo dire che che l’operazione è perfettamente riuscita. Abbiamo conosciuto trent’anni di vessazioni assurde contro i lavoratori, dalla svendita del patrimonio pubblico, allo smantellamento del Welfare State colpendo prima di tutto la sanità e precarizzazione del lavoro. Tutto con l’unico fine di rendere le persone sempre più dipendenti dal mercato e meno inclini a rivendicare diritti per non intaccare la logica del profitto.

Quel profitto che il piano di riarmo garantirà alle industrie della morte, mentre i lavoratori, terrorizzati dall’incubo disoccupazione accettano silenziosamente le briciole di qualche posto di lavoro. Cento anni dopo, l’austerità ha completamente disciplinato i lavoratori.

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