Il mondo FQ

Giustizia

Ultimo aggiornamento: 9:25 del 28 Maggio

Regeni, avvocata Ballerini: “Descalzi e Di Maio? Emerge sempre l’assenza di collaborazione dell’Egitto”

Le parole di Alessandra Ballerini, legale della famiglia Regeni, a margine della nuova udienza del processo
Icona dei commenti Commenti
“Entrambi i testimoni di oggi, sia l‘ad di Eni Claudio Descalzi che l’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ci hanno detto come gli egiziani li rassicurassero e come poi abbiano dovuto prendere atto di come la collaborazione era assente. Ormai si tratta di mettere insieme i tasselli, ma credo che ci siamo”. Queste le parole di Alessandra Ballerini, legale della famiglia Regeni, a margine della nuova udienza del processo sulla sparizione, le torture e l’omicidio del ricercatore italiano, che vede sotto accusa quattro 007 egiziani. Ovvero, Usham Helmi, il generale Sabir Tariq e i colonnelli Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif, accusati del reato di sequestro di persona pluriaggravato (mentre al solo Sharif sono contestati anche i reati di concorso in lesioni personali aggravate e di concorso in omicidio aggravato, ndr).
“Descalzi riusciva a parlare con il primo ministro egiziano nei giorni della scomparsa di Giulio, quando la nostra ambasciata prendeva porte in faccia“, ha ricordato Ballerini. Eppure, il risultato restava lo stesso: promesse di collaborazione, mai in realtà avvenuta. Tutto mentre dal Cairo si cercava al contrario di depistare le indagini.
In aula è stato anche letto il verbale dell’interrogatorio davanti ai magistrati egiziani di Mohamed Said Abdallah, il sindacalista degli ambulanti che tradì Regeni. Alla National Security, uno degli apparati di sicurezza egiziani, “erano tutti felici del fatto di essere entrati in possesso di un caso come questo”, le parole del sindacalista. Il sindacalista ha riferito anche del suo incontro con uno degli imputati, alcune settimane prima del rapimento di Regeni. “Noi vogliamo registrare Giulio”, gli disse. Parole poi sulle quali è intervenuta la stessa Ballerini: “È stato istruttivo ascoltare il verbale del sindacalista, perché ha ricostruito tutta la catena di comando delle persone a cui lui si è rivolto per fare da delatore, e sono venuti fuori i nomi di tutti gli imputati, così come la ‘scena’ in cui gli mettono l’apparecchio per registrare Giulio. Viene fuori anche l’aria che si respira in quel Paese, in cui tutti sono delatori di tutti, così come la paranoia che si vive in quel Paese, dove parlare con uno straniero è già considerato pericoloso”.

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.