Negli scorsi giorni, il guardalinee Domenico Rocca ha denunciato che durante Udinese-Parma dello scorso marzo il designatore Gianluca Rocchi, presente nel centro di Lissone in qualità di supervisore Var, avrebbe bussato alla porta del Var per segnalare un fallo di mano del difensore ducale.
Il Fatto è entrato in possesso della voce originale del Var, uno dei tanti audio spariti su Dazn, mai ascoltato durante “OpenVar”, perché nella trasmissione l’Associazione Arbitri (AIA) sceglie cosa mandare in onda e cosa no. A un certo punto, tra il secondo 40 e 45 (intorno al secondo 43), in sottofondo alle voci dei varisti, si sentono due colpi: secondo la denuncia, sarebbe la “bussata” di Rocchi. Il documento esclusivo non prova l’accaduto (i rumori potrebbero essere anche altro) ma nemmeno lo smentisce. Certo è che i due addetti al monitor, inizialmente propensi a considerare l’intervento di mano congruo e non punibile, poi cambiano idea, tanto che alla fine il rigore sarà concesso e risulterà decisivo.
L’episodio sarebbe gravissimo, da denuncia sportiva e forse persino penale, perché configurerebbe l’alterazione del regolare svolgimento della competizione da parte di un soggetto non autorizzato. Se confermato, il designatore Rocchi rischia il posto. Questa la posizione del presidente dell’Aia, Antonio Zappi: “Ho preso atto delle parole del nostro associato Domenico Rocca ed ho immediatamente sentito il Responsabile della CAN Gianluca Rocchi per primi informali chiarimenti. Ovviamente, per la gravità di quanto contenuto nel documento, non potrà che essere interessata la Procura Figc e sarà altresì valutata ogni altra azione a tutela dell’intera Associazione. Saranno i competenti organi a indagare e giudicare sulla veridicità e rilevanza dei fatti e delle circostanze descritte e se, conseguentemente, quanto denunciato sia giuridicamente rilevante ai fini sportivi, civili e penali. Va ricordato, tuttavia, che eventuali insinuazioni prive di prove, rischiano di minare la credibilità dell’Associazione. Siamo oggi impegnati in un cantiere di riforme per superare alcune criticità regolamentari”. Queste ultime parole lasciano intendere anche che, dopo il caso sollevato da questo audio, l’AIA potrebbe intervenire per regolamentare il ruolo del supervisore. Testimonianze interne raccolte dal Fatto confermano infatti che la figura del “supervisore Var”, non prevista da nessun protocollo, è una presenza fissa e ingombrante durante le partite del campionato di Serie A.