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“Sanitari per Gaza” contro i raid israeliani: “Nella Striscia sistema medico distrutto, la fame usata come arma”

Il documento fa riferimento ai continui attacchi agli ospedali e al dramma dei bambini che soffrono di malnutrizione e malattie: "Dalle istituzioni politiche serve una presa di posizione netta"
“Sanitari per Gaza” contro i raid israeliani: “Nella Striscia sistema medico distrutto, la fame usata come arma”
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Trentamila firme di solidarietà sono state raccolte dalla rete di operatori “Sanitari per Gaza”, che hanno raccolto le loro riflessioni in un documento, per ribadire ancora una volta la necessità di tutelare la popolazione civile nella Striscia: “Scriviamo con preoccupazione questa lettera per descrivere il livello di distruzione causato da Israele al sistema sanitario di Gaza e per denunciare l’utilizzo della fame come un’arma a Gaza, in ennesima palese violazione del diritto internazionale”.

Il documento è ancor più attuale rispetto alle notizie di cronaca, come l’attacco alla casa di una pediatra, che ha perso nove dei dieci figli. “Nell’elenco – ormai interminabile – degli attacchi agli ospedali, spicca la data del 13 maggio, quando l’esercito israeliano ha attaccato sia il Nasser Hospital che lo European Gaza Hospital, i due principali ospedali di Khan Younis. Per aggiungere orrore, tra le mura del Nasser Hospital è stato ucciso un giornalista, Hassan Eslaih, che si trovava nella struttura come paziente, in cura per le ustioni derivanti da un pregresso attacco contro una tenda della stampa. Tra il 7 ottobre 2023 e il 7 maggio 2025, l’OMS ha documentato 686 attacchi contro strutture sanitarie: molti di questi attacchi sono stati scagliati dopo che Israele ha violato il cessate il fuoco, il 18 marzo 2025. È stato distrutto il Turkish-Palestinian Friendship Hospital, il dipartimento chirurgico del Nasser Hospital è stato danneggiano, come la Terapia Intensiva e i pannelli solari dell’Al-Durrah Hospital, o come il dipartimento di emergenza dell’Al-Ahli Hospital”.

Nel caso dell’European Hospital, il 13 maggio l’esercito israeliano ha eseguito un raid per colpire un bunker posizionato sotto il nosocomio che ha portato all’eliminazione di Mohamed Sinwar, fratello di Yahya, che da lui aveva raccolto il testimone alla guida del gruppo fondamentalista. In questo episodio è racchiusa la dicotomia tra le due versioni: l’Idf proclama di prendere di mira strutture sanitarie perchè utlizzate dagli islamisti di Hamas, le fonti palestinesi indicano invece attacchi a tutto campo che coinvolgono i civili.

Il documento dei “Sanitari per Gaza” fa riferimento anche al dramma infantile: “La situazione nutrizionale dei bambini a Gaza è particolarmente grave e in rapido peggioramento. L’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (OCHA) sottolinea come l’80% dei bambini a Gaza soffra di malnutrizione, con un 92% nella fascia di età tra i 6 mesi e i due anni senza apporto nutrizionale minimo. Inoltre, il 65% della popolazione di Gaza non ha accesso a acqua pulita da bere”. La conclusione è un appello agli organismi professionali: “Siamo certi che, leggendo questo breve riassunto della situazione, sarete fermi con noi nella condanna di quanto sta succedendo a Gaza, e sarete quindi al nostro fianco nel richiedere alle Istituzioni politiche di prendere una posizione netta”.

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