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La vittoria di Norris riaccende la sfida con Piastri: cosa ha raccontato il GP di Monte Carlo

Il britannico suona la carica dopo gli errori che hanno lanciato la fuga del compagno di scuderia. Leclerc scatenato, ma senza doppio pit obbligatorio è stata la solita gara nel Principato
La vittoria di Norris riaccende la sfida con Piastri: cosa ha raccontato il GP di Monte Carlo
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Va a Lando Norris la vittoria del GP di Monte Carlo. Il britannico della McLaren chiude davanti alla Ferrari di uno scatenato Charles Leclerc e all’altra vettura papaya di Oscar Piastri. Non vinceva dal GP inaugurale in Australia, Norris. Ha poi sofferto per 70 giorni, nelle quali il compagno di scuderia ha inanellato quattro vittorie. Era dal 2008 che il team di Woking non riusciva a trionfare nel Principato con Lewis Hamilton, oggi 5° con l’altra SF-25. Max Verstappen (4°) ha provato a rimanere in testa fino all’ultima tornata, sperando in una Safety Car per effettuare la seconda sosta, ma non c’è riuscito. Ottimo Esteban Ocon con la Haas (7°), dietro ad Isack Hadjar (6°) ma davanti a Liam Lawson — 8° e a punti per la prima volta in stagione, dopo la sofferente retrocessione Red Bull-Racing Bulls — e le Williams di Alexander Albon (9°) e Carlos Sainz (10°). La prossima settimana si corre a Barcellona, dove arriverà la direttiva sulle ali flessibili per capire se in vetta, soprattutto con la McLaren, possano cambiare le cose.

Il commento alla gara
Si sperava nella maggiore imprevedibilità a Montecarlo, ma il doppio pit obbligatorio introdotto da Pirelli per animare una gara tradizionalmente noiosa quanto iconica non c’è stato. Nessuna Safety Car ha scompigliato al momento giusto le carte in tavola, e così davanti i piloti hanno chiuso come se fosse stato un tradizionale gran premio a una sosta. Nel primo pit la McLaren ha provato a cercare l’undercut con Piastri (sosta lenta) su Leclerc, ma il pilota di casa è riuscito a stare davanti grazie all’ottimo cambio gomme (di 2 secondi) operato dai meccanici Ferrari, fantastici finora in questo avvio di stagione. E bravissimi anche nel precedente cambio con Hamilton, che è riuscito così a rubare la posizione su Hadjar ritrovandosi poi 5° davanti al franco-marocchino e a Ocon.

Ha invece sbagliato nel primo pit la Red Bull, che anticipando la sosta di un paio di giri poteva ritrovarsi davanti a Piastri. Cercando di passare i doppiati di fretta, come non è stato, Verstappen ha perso quel tempo prezioso per stare davanti alla McLaren. Avrebbe potuto farlo anche prima del 49esimo giro con un undercut sull’australiano (tempo sufficiente ce n’era), ma il team ha preferito cercare il colpo grosso, rimanendo in pista fino alla fine nella speranza della Safety. Così dietro Piastri è stato il primo dei “big” ad aver dato il via alle (seconde) danze ai box, dopo aver tremato poco prima per aver sbattuto la posteriore sinistra alla curva Saint-Devote a causa di un sovrasterzo. Il suo cambio ha costretto Leclerc a inserire un set di medie usate una tornata dopo. Con lo stesso motivo, la McLaren ha dunque coperto la scelta di Maranello richiamando Norris per un secondo set di Hard.

Davanti, Verstappen ha allungato lo stint di gara con le gomme medie già usate di 30 giri, rimanendo davanti a Norris e Leclerc, che nelle ultime venti tornate, dopo aver superato i doppiati, si sono ritrovati incollati al posteriore della Red Bull dell’olandese. Ha pregato follemente in una bandiera rossa, il campione del mondo in carica, ma le cose non sono cambiate, mentre il pilota della Ferrari è rimasto attaccato a Norris, nervosissimo nei giri finali per la pressione del monegasco ma veloce quanto serviva, in trazione alla Rascasse e alla Noghes, per conservare nei tentativi di attaccarlo nei punti più lunghi della pista: all’uscita del Tunnel e sul rettilineo. All’ultimo giro Verstappen è poi rientrato per mettere gomma rossa nuova, rientrando 4°, e lasciando così nelle mani di Norris la seconda vittoria di stagione. È così tornato a suonare la carica dopo un trittico di gare tra Bahrein e Miami pieno di errori, fra qualifiche e gara, nel quale Piastri era scappato via in classifica piloti. Il duello tra i due si infiamma sempre di più.

Disastro totale invece per la Mercedes, che da quando ha portato gli aggiornamenti a Imola non ha capito nulla nel weekend più negativo della stagione. Per oltre metà della gara i piloti non hanno cambiato le gomme, mentre Russell, esasperato, ha tentato di superare Albon tagliando la chicane all’uscita del tunnel e prendendosi così un drive-through. La rabbia dell’inglese verso il team era evidente. “Preferisco non commentare”, ha detto al suo muretto, che voleva allungare la sosta prima di scontare la penalità. Le difficoltà per Brackley si erano viste già in qualifica sabato, quando le due Mercedes sono rimaste fuori al Q2 come era capitato alla Ferrari in Emilia. L’imperativo è guardare subito al GP di Barcellona, in attesa di capire se la direttiva sulle ali flessibili possa capire gli equilibri fra la McLaren e le rivali (molto difficile). Il Montmeló potrebbe aiutare nella configurazione le Frecce d’Argento, veloci grazie al carico abbondante soprattutto sulle piste da compromesso tra alta e bassa velocità, come si è visto a Miami.

Da applausi anche la gara della Williams, pimpantissima oramai da Miami e veloce anche tra le strette strade del Principato. Bellissima la strategia in gara con Albon, che ha fatto passare Sainz per essere pronto a bloccare Russell e tutti gli altri inseguitori, garantendo il gap sufficiente allo spagnolo per operare la seconda sosta in totale sicurezza. Alla fine, è stato corretto lo scambio di posizioni tra i due, comunque a punti. Una strategia perfetta, quella del team di Grove, totalmente rivitalizzato dopo essere stato fanalino di coda nelle passate stagioni.

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