Nadal ha un’idea chiara sul caso Sinner: “Non mi piace vedere altri giocatori parlarne senza avere le informazioni necessarie”
“Non mi manca giocare a tennis. Penso di aver concluso la mia carriera sapendo che non mi restava molto altro da fare (22 vittorie del Grande Slam). Il mio corpo aveva raggiunto un punto in cui non avrei potuto fare di più”. Rafael Nadal ha vissuto la fine della sua carriera come un sollievo a livello fisico. Come rivelato dallo stesso tennista spagnolo in un’intervista concessa a L’Équipe, un problema al piede è stato particolarmente problematico da affrontare: “Era messo male. Riuscivo a malapena a camminare. Ho sempre vissuto con la sensazione che il mio piede, a un certo punto, avrebbe ceduto. Credo che a causa di tutti gli aggiustamenti che ho dovuto apportare per poter continuare a giocare, alla fine il mio corpo sia diventato instabile. – ha ammesso lo spagnolo – Dal 2005 ho dovuto giocare con una soletta molto fastidiosa che deviava la punta di appoggio verso l’interno. Sette millimetri, è un’enormità. Questo mi ha permesso di continuare a giocare, ma ha destabilizzato tutto il mio corpo. Ci sono stato molto attento e oggi, in generale, ho poco dolore”.
Nonostante l’intervento chirurgico all’anca nel 2023, e un difficile ritorno nel circuito a causa degli infortuni, Nadal non ha rimpianti: “Sapevo che avrei preso la decisione di ritirarmi con la totale convinzione di aver fatto tutto il possibile per continuare. Oggi sono in pace con me stesso“. Da quando si è ritirato, 6 mesi fa, Nadal vive serenamente: “È stato un cambiamento radicale nella mia vita. La gente pensa che siano finiti 20 anni di carriera professionale, ma in realtà mi alleno quasi come un professionista da quando avevo 8 anni! Sono quindi stati quasi 30 anni in cui ho fatto una cosa o ho dedicato gran parte della mia vita a quella”.
In vista del Roland Garros che comincerà domenica 25 maggio, allo spagnolo è stato chiesto se avrebbe voluto concludere la sua carriera dopo l‘ultima vittoria all’Open di Francia nel 2022: “Perché avrei dovuto fermarmi? Non ne vedo il senso. Se me lo chiedete oggi, sì, mi sarei ritirato dopo il Roland Garros. Ma nel 2022 come avrei potuto ritirarmi dato che ero in un grande momento da un punto di vista sportivo, felice di poter giocare a tennis?”.
Anche Jannik Sinner si è detto contento di essere tornato a fare ciò che ama di più: giocare a tennis. L’altoatesino è sceso in campo agli Internazionali d’Italia dopo la sospensione di tre mesi per il caso Clostebol, sul quale Nadal ha un’opinione precisa: “Sono assolutamente convinto che Jannik non abbia mai voluto barare o fare qualcosa di illecito. Ci scommetterei la vita. C’è sempre molto rumore attorno a questo genere di cose e quando succede è un male per tutti. Credo abbia vissuto l’inferno per un anno. Ovviamente, per il tennis, questo genere di cose è negativo. Dopodiché, se dubitiamo di tutto nella vita, possiamo mettere in discussione anche questo. Dico solo che mi fido di Jannik così come ho fiducia nella giustizia”.
In merito alle critiche ricevute dal numero uno al mondo da parte di addetti ai lavori, colleghi o altri personaggi del mondo dello sport, Nadal ha dichiarato: “Non mi piace esprimere la mia opinione su cose che non conosco. Quindi capisco che quando il sistema giudiziario prende decisioni è perché ha tutte le informazioni necessarie che noi non abbiamo. Per questo motivo non mi piace vedere altri giocatori parlarne senza avere le informazioni necessarie. – ha sostenuto lo spagnolo – Non credo davvero che Jannik sia stato trattato diversamente in quanto numero uno al mondo. Per vent’anni mi sono sottoposto a tutti i controlli, ogni anno numerosi. So quanto sono severi. Penso che sia solo un modo per creare confusione e mi sembra ingiusto”.