Autopromotec 2025, il post-vendita fra tradizione e futuro. Al via l’edizione del 60° anniversario

Sessant’anni di storia alle spalle, ma lo sguardo fermamente rivolto avanti. Autopromotec, la rassegna biennale dedicata all’aftermarket automobilistico, torna a Bologna dal 21 al 24 maggio con la 30ª edizione, e lo fa con numeri da record: oltre 1.500 espositori (il 44% proveniente dall’estero) e 165.000 metri quadri occupati. Un appuntamento che è molto più di una fiera: è un termometro tecnologico, una bussola per capire dove va il mondo della mobilità e cosa accadrà nelle officine di domani.
Nel cuore di questa edizione c’è la transizione, declinata in tutte le sue sfaccettature: sostenibilità, economia circolare, digitalizzazione, intelligenza artificiale, cybersecurity. Non solo grandi temi, ma anche strumenti concreti per affrontare un settore in trasformazione. Si parla di rigenerazione dei componenti, manutenzione predittiva, software defined vehicles. Un lessico nuovo, per chi non può più prescindere dai dati, dai chip e dagli algoritmi.
Ma Autopromotec resta anche – e forse soprattutto – una celebrazione del Made in Italy industriale. Dall’utensileria alla meccatronica, passando per l’elettronica e le tecnologie per la ricarica, la filiera italiana dell’automotive aftermarket dimostra qui la sua capacità di coniugare tradizione e innovazione, artigianalità e automazione. Un’identità produttiva che si esporta in tutto il mondo, ma che trova in questa fiera il suo baricentro.
Accanto alle esposizioni, il programma dei convegni si preannuncia denso di contenuti e visioni. Si parlerà di futuro della riparazione, di nuove competenze, di formazione tecnica e di evoluzione della filiera. Il post-vendita, oggi, non è più solo una questione di bulloni e chiavi inglesi, ma di dati, aggiornamenti over-the-air, intelligenza artificiale che anticipa le anomalie prima ancora che si manifestino.
Emblematiche anche le mostre tematiche: una ripercorre i sessant’anni di Autopromotec attraverso materiali d’archivio e immagini d’epoca, restituendo al visitatore la dimensione culturale e umana della manifestazione; l’altra, curata da ANFIA, immerge il pubblico nei principi dell’economia circolare applicati al settore automobilistico. Perché la sostenibilità non è più un’opzione, ma un pilastro del business.
Tra passato e futuro, tra analogico e digitale, tra competenze meccaniche e cervelli elettronici una fiera dove l’autoriparatore incontra il software engineer e le piccole imprese italiane mostrano al mondo la loro capacità di adattarsi e innovare. A Bologna, ancora una volta, il futuro del post-vendita si scrive con la mano ferma dell’esperienza. E con l’inchiostro dell’innovazione.