“La politica estera di Giorgia Meloni non c’è. Non ha aderito per la seconda volta al gruppo dei ‘volenterosi’ europei, il cui fine era quello di discutere sull’unica cosa vera da fare, cioè il cessate il fuoco. Lei si è giustificata dicendo che non è andata al summit di Tirana con Zelensky, perché non vuole inviare truppe in Ucraina: questo è un modo sciatto e propagandistico di fare politica“. Così a In altre parole (La7) Pier Luigi Bersani commenta le motivazioni addotte dalla presidente del Consiglio per la sua assenza al meeting di Tirana con Gran Bretagna, Francia, Polonia, Germania, Ucraina e Usa. Meloni è poi stata smentita dal presidente francese Emmanuel Macron (“Non c’è stata una discussione né a Kiev domenica né oggi sull’invio di truppe. Bisogna essere seri sull’informazione, abbiamo discusso di pace e di garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Guardiamoci dal divulgare false informazioni, ce ne sono a sufficienza di quelle russe”).
Bersani aggiunge: “Siamo stati mesi a discutere su questo fantomatico ruolo della Meloni che avrebbe dovuto fare da ‘ponte’ tra Europa e Usa, una cosa ridicola dal primo giorno e pompata da tutti i telegiornali. Ma la gente si parla, deve venire da te? E quindi lei ci ha portati in mezzo all’Atlantico, senza sapere da che parte remare – spiega – abbandonando, e questo è un problema serissimo, gli unici veri tratti distintivi della politica estera italiana, dal dopoguerra a oggi. La nostra prima caratteristica è che siamo un paese fondatore dell’Europa: i trattati li abbiamo fatti a Roma. La nostra seconda caratteristica storica che noi nel Mediterraneo eravamo quelli che riuscivano a parlare sia con Israele, sia con i palestinesi“.
“Lei si rende conto che sta facendo l’elogio di Andreotti?”, chiede ironicamente il conduttore Massimo Gramellini.
“Ma sono stati tutti meglio di lei – risponde l’ex ministro – Noi abbiamo dato dei contributi, perché eravamo quelli che lavoravano per il riconoscimento reciproco. Ragazzi, qui c’è una strage a Gaza che fa paura e non riusciamo a dire una parola. La politica estera italiana è finita, non c’è più“.
Poi commenta l’invito rivolto dal leader del M5s Giuseppe Conte ad alzarsi in piedi per le vittime di Gaza, invito rimasto inascoltato da Meloni: “Non si è alzata solo lei, ma tutta la compagnia lì. Uno può anche dire che è un’iniziativa estemporanea di Conte o ritenerla demagogica, però, cavolo, ti alzi eh! Ti alzi! Si sta parlando del massacro di 60mila persone”.
Bersani, infine, stronca il siparietto del primo ministro dell’Albania, Edi Rama, in ginocchio davanti a Giorgia Meloni: “Ho trovato quella scena veramente umiliante per la Meloni. Di fronte a un gesto del genere, una gli dice: ‘Senti, qui non siamo mica al Bagaglino’. Questi gesti qui sono veramente una cosa che io non avrei voluto vedere”.