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Ultimo aggiornamento: 15:44 del 15 Maggio

Magi: “Condivido la battuta di Meloni su Giuseppi”. La replica di Licheri: “Il lenzuolo da fantasma gli copre gli occhi”. Su La7

"Giuseppi e Meloni, le doppie facce": Magi attacca, Licheri contrattacca
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Replica a distanza del senatore del M5s Ettore Licheri al deputato di +Europa Riccardo Magi nel corso della trasmissione L’aria che tira (La7). Magi, ospite in collegamento di David Parenzo, nello spiegare il suo ingresso in Aula durante il Premier time, travestito da fantasma con un lenzuolo bianco, premette: “Ho apprezzato molto e condivido la sua battuta sui Giuseppi che sono tanti, perché c’è il Giuseppi che era per l’aumento delle spese militari e c’è il Giuseppi antimilitarista di ora. Ma ci sono anche diverse Meloni: c’è la Meloni del 2016 e del 2022, che accusava i governi di silenziare i referendum. Ora lei è al governo e sta facendo la stessa identica cosa”.

Non ci sta Licheri che risponde al segretario di +Europa a collegamento terminato: “Probabilmente il suo lenzuolo da fantasma gli si è girato e non ce l’ha più dalla parte degli occhi. Quando Giuseppe Conte è stato presidente del Consiglio del Conte Uno, ha osservato l’accordo atlantico che aveva firmato Renzi e ha portato il Pil all’1,41%, rispetto al 2, che era un dato tendenziale. Mi fa specie che lo debba raccontare a lei che era testimone di quei fatti. Quindi, Conte ha messo 3 miliardi in 3 anni“.

E sottolinea: “Qui oggi Giorgia Meloni vuole mettere 10 miliardi entro i prossimi mesi, in un paese che lei può anche raccontare come il paese delle meraviglie, ma è un paese che ha il crollo dei consumi alimentari, perché gli italiani sono costretti a risparmiare anche sulla spesa. Magi, io non so se riesce a cogliere questa differenza: 3 miliardi in tre anni e 10 miliardi nei prossimi sei mesi. Ieri il cancelliere tedesco Merz, intervenendo al Bundestag, ha detto che la Germania investirà 600 miliardi per diventare la prima potenza militare europea“.

Il parlamentare pentastellato conclude: “Forse non è questa la strada che dobbiamo invocare. Le capacità difensive europee passano da un esercito comune che abbia una cooperazione, un coordinamento, una programmazione, una cabina di regia perché se solo mettessimo insieme tutti i 27 eserciti saremmo già l’esercito più potente al mondo – chiosa – Ma lo dobbiamo fare dentro una casa comune, non dicendo semplicemente ai 27: ‘Armatevi come vi pare purché vi armiate’. È la distruzione del sogno dell’Unione europea“.

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