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Emanuele De Maria e la telefonata alla madre: “Ho fatto una caz…a”. Ragazzino sfiorato dalla caduta

Il 35enne ha effettuato due chiamate con il telefonino di Chamila Wijesuriya. In tasca gli investigatori gli hanno trovato la foto della donna e una ciocca di capelli
Emanuele De Maria e la telefonata alla madre: “Ho fatto una caz…a”. Ragazzino sfiorato dalla caduta
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Emanuele De Maria, il 35enne morto suicida dopo aver accoltellato un collega ed essere l’ultimo ad aver visto in vita Chamila Wijesuriya, venerdì pomeriggio dopo avere probabilmente lasciato il corpo della donna tra le sterpaglie del parco Nord, si è incamminato verso la metropolitana Bignami di Milano. Come riporta il Corriere della Sera, prima di salire su un vagone ha telefonato alla madre: “Vi chiedo perdono, ho fatto una cazz…”.

L’uomo, in carcere a Bollate con un permesso di lavoro, era stato condannato a 14 anni per aver ucciso una prostituta di 23 anni, ma era considerato un detenuto modello. Dopo quella chiamata il femminicida, che sembrava essere stato recuperato, chiama anche la moglie del fratello. Due telefonate effettuate con il telefonino della vittima che De Maria si è portato via insieme alla borsetta della collega il cui nominativo era stato inserito tra quelli con cui era autorizzato ad avere contatti.

Poi quel cellulare viene lasciato nel cestino e successivamente ritrovato da un addetto dell’Atm, De Maria tiene con sé la foto del documento di Wijesuriya. Il numero della madre del 35enne era salvato nella rubrica. Poi De Maria passa la notte da qualche parte e si presenta sabato alle 6 in via Napo Torriani per tendere un agguato all’altro collega, probabilmente colpevole di aver cercato di dissuadere la 50enne ad avere una relazione con lui. Cinque coltellate alla schiena e poi la fuga.

Poco prima delle 14 un tonfo, come fosse una sparatoria, spaventa le persone e i turisti che sono in piazza Duomo. Il suo corpo, dopo 40 metri, si schianta al suolo e sfiora un ragazzino con un peluche che poi è rimasto seduto in silenzio per diversi minuti, incapace di parlare. Carabinieri e Polizia, i primi delegati alle indagini sulla scomparsa della donna e i secondi sul tentato omicidio, dovranno ricostruire le ultime ore del 35enne e dare un significato e un movente a quanto accaduto. Ni pantaloni dell’uomo gli investigatori hanno trovato la foto della vittima strappata dalla carta d’identità e una bustina trasparente con una ciocca di capelli, quasi certamente di Chamila Wijesuriya..

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