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Crisi epilettiche “silenziate” con cerotti genetici in una neonata prematura. Lo studio su Nature

Trattandosi di un caso singolo, serviranno comunque studi clinici su altri pazienti ma i risultati ottenuti finora, concludono i medici, sono promettenti
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Grazie al silenzio imposto a un gene difettoso, è stata ottenuta una riduzione superiore al 60% nella frequenza delle crisi epilettiche in una neonata prematura con encefalopatia epilettica e dello sviluppo a esordio precoce causata da una mutazione nel gene SCN2A. Le crisi, inizialmente presenti a un ritmo di 20-25 all’ora, sono diminuite a 5-7 all’ora dopo somministrazioni ripetute di elsunersen, una terapia a base di oligonucleotidi antisenso, ovvero piccoli pezzetti di codice genetico che si ‘incollano’ sulla mutazione che si vuole silenziare: come un cerotto genetico. Gli oligonucleotidi antisenso sono diventati una classe terapeutica promettente per colpire specifici meccanismi genetici. Reso noto su Nature Medicine, è il risultato di ricercatori della Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco.

“Dopo la somministrazione in combinazione con bloccanti dei canali del sodio, lo stato epilettico – si legge nell’abstract della ricerca – è stato interrotto in modo intermittente e infine interrotto dopo la somministrazione continua. È stata osservata una riduzione di oltre il 60% della frequenza delle crisi, corrispondente a cinque-sette crisi all’ora, che si è mantenuta durante il follow-up fino all’età di 22 mesi”.

SCN2A è un gene che codifica per una proteina cosiddetta ‘canale di membrana’, importante per i neuroni eccitatori del sistema nervoso centrale. Le mutazioni di SCN2A sono associate a un ampio spettro di disturbi dello sviluppo neurologico tra cui epilessia e disturbi dello spettro autistico. Nello studio, a 7 settimane di età, la bimba ha ricevuto elsunersen attraverso una puntura lombare, che ha portato il farmaco nel liquido cerebrospinale che circonda il midollo spinale. Inizialmente l’attività convulsiva non rispondeva a nove diversi farmaci antiepilettici convenzionali. Otto giorni dopo la prima dose di elsunersen, si sono visti i primi effetti; le dosi successive hanno portato alla completa cessazione dello stato epilettico e a una riduzione sostenuta della frequenza delle crisi.

In 12 settimane, il dosaggio cumulativo ha raggiunto i 2,5 mg in tre somministrazioni. La frequenza delle crisi è diminuita da una media di 19,7 all’ora a 6,6 all’ora, con una riduzione del 67%. Il controllo delle crisi è rimasto stabile a cinque-sette all’ora, fino a 14 mesi di età. Per tutta la durata del trattamento non sono stati segnalati eventi avversi gravi. La bimba è stata seguita appunto fino a 22 mesi: la frequenza delle crisi si è mantenuta tra le cinque e le sette all’ora, con un dosaggio mensile di elsunersen in corso. Trattandosi di un caso singolo, serviranno comunque studi clinici su altri pazienti ma i risultati ottenuti finora, concludono i medici, sono promettenti.

Lo studio

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