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Funerali del Papa, il piano sicurezza: “bazooka” anti-droni, immagini in 3D e 10.000 uomini in campo

Roma si blinda per l'arrivo di 160 delegazioni e oltre 200mila fedeli: no-fly zone su tutta la capitale. Tra i momenti più critici il corteo funebre da San Pietro a Santa Maria Maggiore
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Una città blindata per garantire che i funerali di Papa Francesco si svolgano in sicurezza, abbassando il più possibile i rischi. Un lavoro sinergico che vedrà in campo circa 10mila uomini e donne tra forze di polizia, forze armate, Protezione civile, vigili del fuoco con i nuclei Nbcr e volontari anche usando unità d’élite e mezzi di sorveglianza all’avanguardia. La giornata clou è sabato: alle esequie sono attesi oltre 200mila fedeli e oltre 160 delegazioni provenienti da tutto il mondo, compreso il presidente statunitense Donald Trump.

La concomitanza di eventi
A Roma, da venerdì, è anche in corso il Giubileo degli Adolescenti con la partecipazione di 100mila giovani. Per Roma sono 48 ore mai vissute prima a causa delle concomitanza di eventi da gestire e sui quali sorvegliare. Per questo, subito dopo la morte di Bergoglio, sono partiti senza sosta i Comitati per l’ordine e la sicurezza così da affinare i dispositivi da mettere in campo. Due le parole d’ordine: minimizzare i disagi, massimizzare la sicurezza.

“Bazooka” anti-droni a sorvegliare i cieli
Si è deciso di estendere la no fly-zone a tutta la Capitale e sono pronti i “bazooka” Rcd anti-droni – un’arma disturbatrice di frequenze in grado di neutralizzarli – per garantire la sorveglianza da minacce che dovessero arrivare dal cielo. In campo anche un cacciatorpediniere della Marina Militare nelle acque del Tirreno e i caccia dell’Aeronautica della base di Grosseto. Schierate anche le nuove tecnologie delle immagini in 3D, remotizzate presso il Centro per la gestione della sicurezza dell’evento, che consentono di assicurare una visuale a 360 gradi sulle aree attorno a piazza San Pietro, con una mobilità che supera il limite delle barriere fisiche dell’architettonica edilizia.

San Pietro il centro nevralgico
Nelle strade saranno schierati 4mila uomini e donne di polizia, carabinieri e Guardia di finanza – compresi cecchini, unità antiterrorismo e antisabotaggio – che saranno affiancati da una task force della Polizia Locale composta da altrettanti agenti che sorveglieranno anche il traffico e gli spostamenti, resi più complicati dalle modifiche richieste dalle autorità. Circa mille agenti, ha spiegato il Viminale, saranno impegnati nelle staffette di scorta alle delegazioni. Ad assistere i fedeli in arrivo a Roma ci saranno anche 2.500 volontari della Protezione civile che giungeranno da diverse regioni d’Italia. Per l’assistenza medica sono in campo con 55 squadre sanitarie, 11 postazioni mediche avanzate e 52 ambulanze in più. Il centro nevralgico è ovviamente piazza San Pietro, dove è possibile accedere esclusivamente da via della Conciliazione dopo un pre-filtraggio.

Le altre “green zone”
Lungo la stessa strada e in almeno altre piazze sono previsti maxi-schermi per garantire la possibilità di seguire i funerali anche a chi non riuscirà ad arrivare di fronte alla basilica. Le altre zone sotto la lente d’ingrandimento del Viminale sono quelle che accoglieranno le oltre 160 delegazioni compresi i capi di Stato e i sovrani in arrivo, a iniziare da Trump e dal principe ereditario William d’Inghilterra. Bisognerà coordinare le scorte e le staffette e sorvegliare in maniera discreta i loro alloggi, a iniziare da quello dell’inquilino della Casa Bianca che sarà ospitato nell’ambasciata Usa in zona Pairoli, dove è stata istituita una “green zone”.

Il corteo funebre fino a Santa Maria Maggiore
Terminati i funerali ci sarà da gestire un ultimo spostamento, quello della salma di Bergoglio verso la Basilica di Santa Maria Maggiore dove ha scelto di essere sepolto. La bara del pontefice ci arriverà in processione da San Pietro e il corteo funebre dovrà essere scortato mentre attraverserà tutto il centro che verrà transennato. “Sarà una situazione da gestire, ma anche un grande regalo che sta facendo il Santo Padre alla città di Roma. Faremo di tutto per garantire questo ultimo abbraccio in maniera serena”, ha spiegato a SkyTg24 il prefetto di Roma Lamberto Giannini.

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